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Dazi, in profondo rosso le Borse europee: Milano perde oltre il 7% | Tajani: "Trattare con gli Usa, evitare una guerra commerciale"

Sprofondano i titoli bancari, perdite fino a -12%. Trump ribadisce su Truth che la sua "rivoluzione economica" darà risultati storici per gli americani

07 Apr 2025 - 11:44
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Donald Trump insiste e difende i suoi dazi, mentre la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in colloquio telefonico con il premier inglese Keir Starmer esprime la sua preoccupazione. Von der Leyen "ha ribadito l'impegno dell'Ue nei negoziati con gli Stati Uniti, chiarendo al contempo che l'Ue è pronta a difendere i propri interessi attraverso contromisure proporzionate, se necessario". Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rimarca la necessità di trattare con gli Usa per evitare una guerra commerciale. E sui controdazi dell'Ue del 9 aprile: "Non siamo contrari, ma è meglio pensare a un rinvio". Intanto il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hasset, ha promosso l'iniziativa di Trump, affermando che "più di 50 Paesi hanno contattato il presidente per iniziare una negoziazione". Il tycoon ha evidenziato su Truth che la sua "rivoluzione economica" darà risultati storici per gli americani. Crollo delle Borse asiatiche. Andamento molto negativo anche per le Piazze europee.

"Giù le mani", maxi protesta anti-Trump e anti-Musk negli Usa: migliaia in piazza

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Il ceo di Jp Morgan, Jamie Dimon, chiede di risolvere "il prima possibile" la questione dei dazi per via degli effetti che rischia di produrre sull'economia e delle molte "incertezze" che genera e definisce "disastrosa" una "frammentazione" del sistema delle alleanze Usa, a partire dall'Europa. "Quanto prima si risolve questo problema, tanto meglio è perché alcuni degli effetti negativi aumentano cumulativamente nel tempo e sarebbero difficili da invertire", avverte nella lettera agli azionisti della banca. "Mantenere le nostre alleanze unite, sia militarmente che economicamente, è essenziale", aggiunge Dimon. 


"L'Europa non si lascerà dividere adesso. Ciò significa che i Paesi non dovrebbero cercare di negoziare i vantaggi per se stessi, perché questo non gioverebbe a nulla. Abbiamo visto che i Paesi che in passato hanno cercato di farlo non sono stati risparmiati. La forza nasce dall'Unione." Lo ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck all'arrivo al Consiglio Ue Commercio. "E' importante che questo Consiglio agisca con calma, con prudenza, ma anche con chiarezza e decisione. Questo significa rendersi conto di essere in una posizione di forza", ha aggiunto Habcek secondo cui va "valutato" lo strumento di anti-coercizione. 


Il crollo delle borse è "un campanello di allarme" sull'impatto dei dazi Usa. Lo ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, in conferenza stampa a Berlino. "Bisogna assolutamente evitare una guerra commerciale", secondo il portavoce. "Si deve cercare di evitare un'ulteriore escalation", ha spiegato ancora. Per far questo, ha risposto ai giornalisti, "si deve evitare una reazione emotiva nel breve periodo, e osservare come si sta facendo quali siano gli effetti. E gli effetti sono molto differenti. Osserviamo anche gli effetti per l'altro lato, sugli Usa stessi: non sono irrilevanti e questo potrebbe comportare che qualcuno rifletta". 


L'Europa ha già mandato in fumo quasi 890 miliardi di poco meno di 3 ore di contrattazioni. E' il saldo provvisorio della seduta odierna con l'indice Stoxx 600 in calo del 5,86%. Guardando i singoli listini, Milano perde il 6,17%, Francoforte il 5,68%, Parigi il 5,56%, Madrid il 5,33% e Londra il 4,52%.


"Credo che si debba lavorare per evitare assolutamente una guerra commerciale, perché sarebbe esiziale per gli Stati Uniti ed esiziale anche per le nostre imprese. Noi dobbiamo proteggere le nostre esportazioni, dobbiamo proteggere il nostro sistema industriale, quindi dobbiamo trattare con gli Stati Uniti. Lo deve fare l'Europa unita. L'Italia quindi sosterrà tutte le iniziative del commissario Sefcovic, nel quale riponiamo grande fiducia, per cercare di trovare un accordo. L'ideale sarebbe zero tariffe, zero tariffe. La via intermedia potrebbe essere la riduzione dei tassi del 10% da parte americana". Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani al suo arrivo al Consiglio Esteri Commercio a Lussemburgo.


"Mi auguro che la visita del presidente del Consiglio nelle prossime settimane" negli Usa "possa essere utile. Tutti quanti noi, Stati membri, dobbiamo convincere gli Usa ad avere una posizione dialogante, poi chiaramente la trattativa la fa la Commissione Ue". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani prima del Consiglio Ue Commercio. "Qualche segnale di dialogo è arrivato durante i colloqui con Sefcovic. Non significa piegare la testa, bisogna trattare con la schiena dritta", ha sottolineato Tajani.


Sui controdazi europei su acciaio e alluminio previsti per il 9 aprile "si potrebbe pensare ad una dilazione, ad un rinvio al 30 ma certamente non è che noi ci opponiamo. Sosterremo il commissario Sefcovic, questo è chiaro, vediamo se si può rinviare di qualche settimana per avere più tempo per il dialogo ma questa lista è congelata quindi, è come dire una reazione di posizione direi, un segnale per dire noi siamo qui, difendiamo le nostre imprese ma siamo sempre pronti a discutere". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Consiglio Ue Commercio.


"Domani ci confronteremo con le associazioni che rappresentano il sistema delle imprese per concordare con loro quali possono essere misure nazionali e ancor più dell'Ue a tutela del sistema produttivo e delle famiglie europee". Lo afferma il ministro delle Imprese Adolfo Urso. "Dalle 15 - aggiunge -si susseguiranno una serie di riunioni col sistema industriale, con le piccole e medie imprese artigianali, col sistema agricolo, con tutto il sistema produttivo italiano. In modo che si ascolti anche loro. Per lo più, da quello che ci hanno già manifestato, tutti chiedono di evitare la guerra commerciale". 


"Oggi discutiamo come posizionare l'Europa" sul tema dei dazi, "come preparare i prossimi passi rispetto agli Usa ma anche come muoversi per prevenire" accadimenti del genere. Lo ha detto il commissario Ue al Commercio e alla Sicurezza Economica Maros Sefcovic prima della riunione di Lussemburgo. "Il confronto sarà su quello che definirei un nuovo paradigma del sistema commerciale globale", ha spiegato.


Crollo dei bancari in Borsa, dopo l'avvio tilt per Milano sopraffatta dall'ondata di vendite in scia all'effetto dazi di Trump. Il Ftse Mib perde il 7,6% a 32.050 punti con perdite sopra il 12% per Bper, Popolare Sondrio, dell'11% per Mps, del 10% per Banco Bpm, Unicredit. Tra gli altri Fineco lascia sul terreno l'8,7%, Mediolanum il 9,7%, Intesa il 9%


Avvio di settimana in profondo rosso per le Borse europee, con Francoforte che sprofonda, lasciando sul terreno l'8,50%. In forte ribasso anche Londra che cede il 4,63% e Parigi (-2,55%). In rosso anche Milano: Ftse Mib -6,53%.


Tonfo in avvio del prezzo del gas. I contratti Ttf ad Amsterdam, Piazza di riferimento, cedono il 5% a 34,6 euro al megawattora.


I leader cinesi hanno discusso nel fine settimana le misure per stabilizzare l'economia e i mercati di fronte allo tsunami tariffario del presidente Usa Donald Trump, inclusa l'ipotesi di accelerare i piani di stimoli ai consumi. Lo riporta Bloomberg in base a fonti vicine al dossier, secondo cui nell'iniziativa sono stati coinvolti dirigenti e funzionari senior di enti governativi, compresi quelli delle autorità di regolamentazione finanziaria. Nel mirino l'idea di portare avanti alcune misure pianificate anche prima dei dazi di Trump.


Si profila un'altra giornata di passione sui listini europei con il tonfo delle Piazze asiatiche, in caduta libera per l'effetto dei dazi di Trump. I future sul Vecchio Continente sono in pesante rosso con l'indice Stoxx 50 che nel pre-market viaggia a -4%.


Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che i governi stranieri dovranno pagare "un sacco di soldi" per rimuovere i dazi ingenti che ha definito "medicine". Parlando con i giornalisti, Trump ha dichiarato di non essere preoccupato per le perdite che hanno già spazzato via trilioni di dollari di valore dai mercati azionari di tutto il mondo.


Le Borse asiatiche accusano il temuto tracollo alla riapertura dei mercati, in scia alle perdite di Wall Street di venerdì per le incertezze scatenate a livello globale dagli ultimi dazi di Donald Trump che hanno aumentato i timori di recessione. Il Nikkei a Tokyo, dopo il 9% mandato in fumo la scorsa settimana, cede un altro 6,02%, pur risalendo a 31.746,49 punti dai minimi di giornata, e si attesta intorno alla fase di contrazione nel 2025 in rapporto al -20% circa segnato dal picco di gennaio. Perde un decimo del suo valore Hong Kong (-10,7%, a 20.405,96 punti), con i titoli bancari e tecnologici (-13,95% l'Hang Seng Tech) sotto forte pressione. L'indice Kospi di Seul cede quasi il 5%. Male anche la Borsa di Mumbai (-3,5%) e di Singapore (-8,12%).


"Il mercato ha parlato. Adesso è il momento che gli Stati Uniti smettano di fare cose sbagliate e risolvano le divergenze con i partner commerciali attraverso consultazioni paritarie". Così il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun dopo che le ultime restrizioni statunitensi al commercio hanno fatto crollare i mercati globali. La Cina ha ricevuto una 'tariffa reciproca' del 34%, per un tasso cumulativo del 54% sulla maggior parte delle importazioni.


Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump domenica ha affermato che un accordo sul futuro della piattaforma TikTok negli Stati Uniti era quasi finalizzato, ma la Cina si è tirata indietro in risposta ai nuovi dazi americani. Parlando a bordo dell'Air Force One, Trump ha detto che il cambio di posizione di Pechino è avvenuto dopo che Washington ha imposto un ulteriore dazio del 34 percento su tutte le importazioni cinesi la scorsa settimana.


"Non credo che l'inflazione sarà un grosso problema". Così, alla domanda su una possibile conseguenza du una guerra commerciale persistente, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ai giornalisti che viaggiavano con lui sull'Air Force One mentre tornava dalla Florida a Washington, DC, domenica sera


"Cosa succederà ai mercati non sono in grado di dirlo. Ma il nostro Paese è molto più forte": lo ha detto il presidente americano Donald Trump ai reporter a bordo dell'Air Force One. Alla domanda su quale fosse la sua soglia di caduta del mercato, il tycoon ha risposto così: "Penso che la sua domanda sia così stupida. Non voglio che vada giù nulla. Ma a volte devi prendere delle medicine per risolvere qualcosa".


Il premier giapponese Shigeru Ishiba si recherà quanto prima negli Stati Uniti per discutere la delicata questione dei dazi imposti dal presidente americano Donald Trump, nel tentativo di attenuare il contraccolpo all'economia del Paese del Sol Levante, pesantemente orientata all'esportazione.


Taiwan non cercherà tariffe di ritorsione contro i dazi al 32% di Donald Trump e si impegnerà per rimuovere le barriere commerciali con gli Usa. In un messaggio video, il presidente William Lai ha elencato cinque misure, tra cui l'istituzione di un team per i negoziati e l'acquisto di più beni americani per ridurre lo squilibrio commerciale, nel mezzo dei timori dell'opinione pubblica sulle potenziali ricadute economiche della stretta di Washington.


Alla domanda se volesse zero tariffe con l'Europa come sostenuto da Elon Musk, il presidente americano Donald Trump ha detto: "L'Europa ha fatto una fortuna con noi. L'Europa ci ha trattato molto molto male" ma "stanno venendo al tavolo. Vogliono parlare, ma non si parla se non ci pagano un sacco di soldi su base annuale".


Crollo stamattina della Borsa di Tokyo, che in apertura perde oltre il 7%. L'indice Kospi della Borsa sudcoreana di Seul è sceso oggi in apertura del 4,77%, mentre l'S&P/ASX 200 della piazza d'affari australiana di Sydney è crollato del 5,83%. La Borsa di Taiwan perde oil 9,8% in apertura. La Borsa di Singapore si allinea al tracollo dei listini asiatici, sui timori dei dazi voluti da Donald Trump: l'indice Straits Times brucia in avvio 328,20 punti, ovvero l'8,58%, crollando a 3.497,66 punti. Crollano infine in avvio le Borse cinesi sulle incertezze dei dazi di Donald Trump: l'indice Composite cede il 4,46%, a 3.193,10 punti, mentre quello di Shenzhen perde il 6,04%, a quota 1.872,10


Il presidente americano Donald Trump minimizza il panico sui mercati azionari causato dai nuovi dazi, paragonandoli a "una cura" destinata a curare i mali dell'economia americana. "A volte è necessario assumere farmaci per curarsi", ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell'aereo presidenziale Air Force One.


Alla vigilia della riapertura dei mercati il petrolio a New York scende sotto i 60 dollari, per la prima volta dall'aprile 2021: 59,97%, con un tonfo del 3,26%.


La crisi di Wall Street seguita all'annuncio dei dazi da parte del presidente americano Donald Trump è destinata a continuare anche oggi, indicano i futures della piazza d'affari Usa: -3,56% per l'indice Dow Jones e -3,85% per l'S&P 500.


C'è un'altra vittima collaterale americana dei dazi di Donald Trump: Big Oil. Il tycoon aveva promesso di abbassare i prezzi dell'energia ma i suoi amici nel settore petrolifero non avrebbero mai immaginato che lo avrebbe fatto sconvolgendo l'economia globale, scrive il Wall Street Journal. I produttori di petrolio e gas hanno speso decine di milioni di dollari per sostenere la seconda campagna di Trump alla Casa Bianca dopo che aveva promesso una nuova età dell'oro di prosperità energetica. Invece, le aziende di fracking, e tutti gli altri, sono intrappolati in una guerra commerciale che gli investitori temono colpirà duramente l'economia globale e affosserà la domanda di petrolio greggio. In due sessioni di negoziazione, i prezzi di riferimento del petrolio statunitense sono scesi di quasi il 14% a 61,99 dollari al barile, il livello più basso da aprile 2021.


I dazi sono "un fatto negativo" perché rappresentano "un ostacolo al libero commercio", ma "bisogna evitare in ogni caso una guerra commerciale. Tocca alla commissione europea trattare con gli Stati Uniti". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a "Zona Bianca". "La nostra posizione - ha detto - è a favore di una trattativa che porti alla fine a zero dazi da una parte e zero dazi dall'altra per creare un grande mercato unico occidentale".


"Più di 50 Paesi hanno contattato il presidente per iniziare una negoziazione". Lo afferma, intervistato dall'Abc news, il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, per il quale questi Paesi "lo stanno facendo perché capiscono di dover sopportare" gran parte del peso dei dazi. Hassett si è detto anche certo non si vedrà "un grande effetto sul consumatore negli Stati Uniti". Di diverso avviso l'ex Segretario al Tesoro Larry Summers, per il quale "questa è la ferita auto inflitta più grande che abbiamo inflitto alla nostra economia nella storia".


La Russia non è stata inclusa nella lista dei Paesi contro cui gli Stati Uniti stanno imponendo dazi, visto che Washington è attualmente impegnata in negoziati con Mosca per risolvere il conflitto in Ucraina. Lo ha affermato Kevin Hassett, direttore del Consiglio Economico Nazionale della Casa Bianca. "Ovviamente, c'è una negoziazione in corso con la Russia e l'Ucraina e penso che il presidente [Donald Trump] abbia preso la decisione di non confondere le due questioni. Questo non significa che la Russia sarà trattata in modo completamente diverso rispetto a qualsiasi altro Paese", ha detto Hassett ad ABC News.


Il governo greco intende lavorare per impedire che il Paese resti coinvolto "in una nuova grave crisi dell'economia globale". Lo ha affermato il premier ellenico, Kyriakos Mitsotakis, in un messaggio sui social, commentando la situazione relativa ai dazi imposti dagli Usa.


Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, parteciperà domani a Lussemburgo al Consiglio Affari Esteri in formato Commercio convocato, in via straordinaria, dalla presidenza polacca. All`ordine del giorno - ricorda una nota - uno scambio di vedute fra i ministri del Commercio dell`Ue sulle relazioni commerciali Ue-Usa e sulle relazioni commerciali Ue-Cina.


Se l'Europa reagisse ai dazi con misure compensative il danno si raddoppierebbe e l'inflazione aumenterebbe di un altro un per cento. Lo ha detto al termine del suo intervento a Vinitaly il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. "Niente panico - ha aggiunto -. Dobbiamo agire con intelligenza, di testa. Dovremmo proporre agli Usa di ridurre i dazi fino poi a promuovere un accordo di libero scambio euroatlantico che innescherebbe meccanismi di crescita indiscutibili anche per la nostra Europa". Il ministro ha ribadito che bisogna fare di una crisi un'opportunita' e noi lo vogliamo fare. "Se poi questo non fosse possibile, allora chiediamo che l'Europa realizzi misure compensative per le imprese colpite, anche attraverso un fondo ad hoc, e che comunque faccia quello che le chiediamo da due anni, cioe' che realizzi una politica industriale, sospendendo le folli regole del green deal che hanno fatto collassare l'industria delle auto e che essa la siderurgia, la microelettronica, sburocratizzando tutti I processi autorizzatori, le regole che l'Europa ha imposto alle nostre imprese, realizzando il 'buy european' a similitudine del 'buy american' che esiste da quasi un secondo e in ogni caso sottoscrivendo nuovi accordi di libero scambio con chi ci sta. Ma prima di predisporre misure di compensazione bisogna avere il quadro completo", afferma ancora il ministro.


"Il mondo come lo conoscevamo è finito". Lo ha detto il primo ministro britannico, Keir Starmer, commentando l'entrata in vigore dei dazi del 10% imposti al Regno Unito dal presidente Usa Donald Trump. Starmer ha aggiunto che continuerà a spingere per un accordo economico con gli Stati Uniti per evitare alcune delle tariffe, ma suggerisce anche che il governo potrebbe intervenire per proteggere gli interessi britannici. "Siamo pronti a utilizzare la politica industriale per aiutare a proteggere le imprese britanniche dalla tempesta", ha scritto il premier laburista sul Sunday Telegraph, in un intervento rilanciato dalla Bbc.


Colloquio telefonico tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il primo ministro britannico Keir Starmer sul dossier tariffe. Von der Leyen ha espresso la propria "profonda preoccupazione" per i dazi che - ha sottolineato - "rappresentano un punto di svolta importante per gli Stati Uniti". Von der Leyen "ha ribadito l'impegno dell'Ue nei negoziati con gli Stati Uniti, chiarendo al contempo che l'Ue è pronta a difendere i propri interessi attraverso contromisure proporzionate, se necessario".

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