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Dazi, Trump: "Un accordo commerciale con la Cina è possibile" | Giudice respinge ricorso sui licenziamenti di massa voluti dal tycoon

Il presidente Usa: "L'Europa si occupi di immigrazione prima che diventi tardi". Poi insiste: "Non lasceremo il canale di Panama a Pechino". Il Commissario Ue al Commercio: "Risponderemo ai dazi Usa"

21 Feb 2025 - 06:09
 © Afp

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Secondo Donald Trump, "l'Europa e altri posti dovrebbero iniziare" a occuparsi dell'immigrazione illegale come stanno facendo gli Stati Uniti "prima che sia troppo tardi", perché l'immigrazione "sta danneggiando moltissimo l'Europa". Gli Stati Uniti, ha poi aggiunto il presidente americano, annunceranno "altri dazi nel corso del prossimo mese o anche prima". Le nuove tariffe riguarderanno legname, automobili, semiconduttori, chip e prodotti farmaceutici. E sul braccio di ferro sui dazi con l'Unione europea è intervenuta anche il Commissario Ue al Commercio: "Risponderemo ai dazi di Trump". Sembra invece più aperta la posizione di Trump verso la Cina: il tycoon ha infatti fatto sapere che "un accordo commerciale con Pechino è possibile". Poi, però, ha ribadito: "Non lasceremo il canale di Panama a Pechino. E' stata l'opera più costosa che abbiamo mai costruito, abbiamo perso migliaia di uomini".


La Corea del Sud ha chiesto agli Stati Uniti di escluderla dai dazi Usa pianificati su acciaio e alluminio, ha affermato oggi il Ministero del Commercio di Seul. Il presidente americano Donald Trump ha annunciato un'ampia gamma di imposte su alcuni dei maggiori partner commerciali del suo Paese da quando è entrato in carica a gennaio, sostenendo che aiuteranno a contrastare le pratiche sleali. Tra queste ci sono dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio dal 12 marzo. Trump questa settimana ha anche avvertito che avrebbe imposto dazi "nell'ordine del 25%" sulle importazioni di auto, semiconduttori e prodotti farmaceutici.


Donald Trump continua a insistere sul fatto che gli Stati Uniti devono riprendere il controllo del Canale di Panama. "E' stata l'opera più costosa che abbiamo mai costruito, abbiamo perso migliaia di uomini", ha detto il presidente americano a un evento a un evento organizzato a Washington dall'associazione dei governatori repubblicani. "Non lo lasceremo alla Cina", ha sottolineato accennando poi anche alla possibile annessione della Groenlandia: "Ci occuperemo anche di quello".


Il presidente Donald Trump si sta preparando a eliminare l'Usps, il servizio postale americano, e ad assorbire l'agenzia indipendente nella sua amministrazione. Lo rivela il Washington Post, citando fonti informate. La mossa smantellerebbe un servizio che esiste da circa 250 anni, gettando potenzialmente nel caos trilioni di transazioni. Il presidente Usa potrebbe firmare un ordine esecutivo nelle prossime ore per licenziare i membri del consiglio d'amministrazione del servizio postale e porre l'agenzia sotto il controllo del Dipartimento del Commercio e del segretario Howard Lutnick.


Più di 50mila persone potrebbero essere licenziate al Dipartimento della Difesa americano oggi, nell'ambito dei tagli drastici che sta attuando l'amministrazione Trump. Lo ha riferito un funzionario Usa alla Cnn. Il dipartimento ha circa 55mila dipendenti in prova - il tipo di impiegato che il presidente americano ed Elon Musk hanno preso di mira - e questi potrebbero dover far le valigie in blocco nelle prossime ore al Pentagono.


Un giudice federale ha respinto la richiesta di un gruppo di sindacati dei dipendenti governativi di impedire all'amministrazione Trump di portare avanti i licenziamenti di massa. Lo riporta The Hill. Christopher Cooper ha stabilito che la legge impone ai sindacati di presentare il loro ricorso davanti alla Federal Labor Relations Authority (Flra) e non ai tribunali.


Il presidente americano Donald Trump ha annunciato su Truth Social che intende chiamare la squadra di hockey statunitense prima della finale che giocherà oggi contro il Canada. "Chiamerò la nostra squadra di hockey per spronarla verso la vittoria stasera contro il Canada", ha scritto Trump, aggiungendo che "un giorno, forse presto, diventerà il nostro amato e molto importante Cinquantunesimo Stato". Il presidente ha reiterato il suo desiderio di acquisire il Canada da quando il primo ministro Justin Trudeau ha annunciato la sua decisione di dimettersi.


A un mese dall'inizio del suo secondo mandato da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump vede il suo tasso di approvazione ancora in territorio negativo, ma su livelli superiori rispetto a qualsiasi momento del primo quadriennio alla Casa Bianca. Lo indica un sondaggio condotto dall'istituto Ssrs per l'emittente "Cnn". Il 47 per cento degli intervistati approva l'operato del presidente, mentre il 52 per cento esprime un giudizio negativo. Si tratta di un risultato inferiore rispetto agli indici di approvazione registrati all'inizio di altri mandati presidenziali recenti, fatta eccezione per il primo mandato dello stesso Trump. Il sondaggio evidenzia un calo dell'ottimismo dei cittadini per il ritorno di Trump alla Casa Bianca rispetto a dicembre.


Donald Trump vuole mettere sotto il controllo federale anche il District of Columbia, ossia la capitale, che dal 1973 ha una sua autonomia (seppur limitata dal Congresso) e che dal 1964 è una solida roccaforte dem. Lo ha annunciato lui stesso a bordo dell'Air Force One, sposando così un progetto di legge repubblicano che propone di eliminare l'autonomia di Dc. Uno dei motivi, ha spiegato, è ripulirla dalla criminalità, dai senzatetto e dai graffiti, per evitare figure imbarazzanti quando arrivano leader stranieri. "Penso - ha spiegato - che dovremmo governare il Distretto di Columbia. Penso che dovremmo gestirlo con forza, gestirlo con legge e ordine, renderlo assolutamente impeccabile. E penso che dovremmo prendere il controllo di Washington Dc. Potremmo salvare le persone dall'essere uccise. Il governo federale dovrebbe prendere il controllo della governance di Dc".


Il presidente Usa Donald Trump "sta cercando di diventare un imperatore del mondo, cioè di avere voce in capitolo in tutti i Paesi, in tutte le politiche pubbliche". È quanto ha detto il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, in un'intervista alla radio Tupi FM, parlando della sua politica dei dazi. "Ora sta tassando i prodotti di tutti i Paesi. Questo causerà inflazione negli Stati Uniti, aumenterà il prezzo dei prodotti negli Stati Uniti e potrebbe non essere una buona politica per gli Stati Uniti. Vorrei sinceramente che il presidente Trump tenesse conto del fatto che è necessario rispettare la sovranità di ogni Paese", ha dichiarato Lula, sottolineando che, "se per caso il presidente Trump tasserà prodotti brasiliani, il Brasile ricambierà. Non c'è altra alternativa". "Questo renderà i prodotti più costosi per tutti e potrebbe aumentare l'inflazione a livello mondiale. Quindi quello che sta facendo non è giusto", ha concluso Lula.


"Un presidente, dopo l'elezione, può scegliere tra una scrivania su 7. Questa scrivania, la "C&O", che è anche molto nota e che è stata utilizzata dal presidente George H.W. Bush e altri, è stata installata temporaneamente alla Casa Bianca mentre la Resolute Desk viene leggermente restaurata, un lavoro molto importante. Questa è una sostituzione bella, ma temporanea!": lo scrive Donald Trump su Truth postando una foto della scrivania che sostituisce momentaneamente l'iconica Resolute Desk dello studio Ovale.


Il segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha affermato che sul tavolo dei negoziati per un accordo di pace in Ucraina potrebbe esserci un alleggerimento delle sanzioni contro la Russia, sottolineando che gli Stati Uniti sono pronti ad aumentare o a ridurre le misure in base alla volontà di Mosca di negoziare. "Il presidente è impegnato a porre fine a questo conflitto molto rapidamente e questo potrebbe essere uno dei modi", ha dichiarato il ministro in un'intervista su Bloomberg Television.


Donald Trump ha aggiunto il legname alla lista delle merci nel mirino dei dazi al 25% che intende annunciare "il prossimo mese o prima". Lo ha annunciato lui stesso, ricordando le tariffe che vuole applicare su auto, chip e prodotti farmaceutici.


Un nuovo accordo commerciale con la Cina? "È possibile, è possibile", ha risposto Donald Trump a una domanda dei giornalisti a bordo dell'Air Force One. Una dichiarazione che ha fatto discutere visto che la Cina finora è stata uno dei principali obiettivi della politica tariffaria prospettata del presidente statunitense. La risposta di Pechino non si è fatta attendere. "La Cina ha già approfondito più volte la sua posizione sulle questioni commerciali con gli Stati Uniti - ha detto Guo Jiakun, portavoce del ministero degli Esteri cinese - le guerre commerciali e tariffarie non hanno vincitori e servono solo a danneggiare gli interessi dei popoli di tutto il mondo".

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