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Usa, il 2 aprile scattano i dazi reciproci | Ma Trump frena: "Su auto, alluminio e farmaci li annuncerò più avanti"

L'amministrazione degli Stati Uniti priverà mezzo milione di migranti dello status legale. Il presidente americano ha chiesto la rimozione di un suo ritratto dal Campidoglio del Colorado: "La mia immagine è stata deliberatamente distorta"

di Redazione online
25 Mar 2025 - 08:07

La Casa Bianca sta restringendo il suo approccio alle tariffe che entreranno in vigore il 2 aprile, probabilmente omettendo almeno in quella data una serie di dazi specifici per settori come automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori. Lo scrivono il Wall Street Journal e Bloomberg, precisando che il 2 aprile scatteranno comunque i dazi reciproci. Trump poi chiarisce: "Su auto, alluminio e farmaci annuncerò nel prossimo futuro i dazi". Intanto l'amministrazione degli Stati Uniti porrà fine allo status legale di oltre 500mila migranti provenienti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela. Si tratta dell'ultima di una serie di misure adottate dal tycoon per inasprire le politiche sull'immigrazione e revocare le normative introdotte dal suo predecessore, Joe Biden. Inoltre Trump ha chiesto che il Colorado rimuova il suo ritratto "deliberatamente distorto" esposto nel Campidoglio statale. 


La Commissione europea ha adottato nuove restrizioni sulle importazioni di acciaio per proteggere l'industria siderurgica europea dalla sovrapproduzione globale, accentuata dai dazi di Donald Trump che spingono grandi volumi d'acciaio verso l'Europa danneggiando il mercato continentale. La principale modifica riguarda il tasso di liberalizzazione: scenderà dall'1% allo 0,1%, riducendo così la quantità di acciaio che può entrare senza dazi nel mercato Ue. La maggior parte delle nuove regole, preannunciate la scorsa settimana nel piano Ue per sostenere le acciaierie continentali, sarà in vigore dal primo aprile. 


I dazi "sono un'arma a doppio taglio per tutti i Paesi in generale" e anche gli Usa "soffriranno per queste tariffe che, come ha detto Trump, entreranno in vigore il primo aprile. Vedremo in realtà cosa significheranno e cosa verrà messo in pratica". Lo ha detto il Commissario Ue all'Agricoltura, Cristophe Hansen, aggiungendo che Bruxelles "è pronta ad agire in maniera equilibrata e bilanciata e anche a sederci al tavolo per negoziare e raggiungere un accordo con gli Usa. Pronti magari a togliere qualche prodotto dalla lista di quelli che vorremmo sottoporre a dazi".


La Cina accusa gli Stati Uniti di "interferire negli affari interni del Venezuela" dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato tariffe del 25% sulle importazioni dai Paesi che hanno acquistato petrolio e gas dalla nazione sudamericana.


"Non ci sono ancora i dazi ma Trump ha ovviamente annunciato, tramite X, molte cose che possono potenzialmente colpire anche il settore agricolo. L'Ue deplora profondamente la decisione degli Stati Uniti di reintrodurre i dazi sulle importazioni di prodotti europei in acciaio e alluminio. Non vediamo alcuna giustificazione. Bisogna evitare l'escalation e incentivare il ritorno al tavolo dei negoziati. Ma bisogna essere in due per ballare il tango". Lo dice in una intervista al Corriere della Sera il commissario Ue all'Agricoltura Christophe Hansen.


Attesa in India per la visita di quattro giorni della delegazione statunitense sul Commercio che inizia oggi a Delhi e che vedrà i rappresentati del governo di Donald Trump discutere vari aspetti dei rapporti commerciali tra i due paesi. La delegazione è guidata dal rappresentante di Washington per l'Asia centrale e del Sud, Brendan Lynch. La priorità riguarderà il tema dei dazi, annunciati da Trump per il 2 aprile, anche se una nota del ministero del Commercio e dell'industria ha descritto gli incontri come "parte delle regolari interazioni bilaterali tra i due paesi sugli scambi commerciali e i legami economici". 


Donald Trump ha confermato i dazi reciproci per il 2 aprile ma ha precisato che per alcuni Paesi potrebbero essere "inferiori". La Ue, ha poi aggiunto parlando con i giornalisti, ha abbassato le tariffe doganali, ma tocca ad altri. 



La Casa Bianca ha confermato che un reporter ha ricevuto per sbaglio piani di guerra su una chat dopo alcune indiscrezioni dei media secondo le quali alti funzionari americani, tra cui il vicepresidente e il segretario alla Difesa, hanno discusso i piani di guerra in una chat di gruppo di Signal.


Donald Trump ha detto che annuncerà nel prossimo futuro tariffe su automobili, alluminio e prodotti farmaceutici, senza però indicare una data. Parlando ai giornalisti alla Casa Bianca, il presidente Trump ha spiegato che gli Stati Uniti avranno bisogno di tutti questi prodotti realizzati in ambito nazionale, soprattutto se ci saranno problemi, guerre comprese.


Il presidente Donald Trump riunisce il gabinetto per un nuovo incontro operativo. L'incontro segue il vertice tenuto all'inizio del mese, incentrato sul piano portato avanti da Elon Musk per ridurre le dimensioni del governo nell'ambito dell'iniziativa del Dipartimento per l'efficienza governativa. Il miliardario è atteso anche oggi alla Casa Bianca per aggiornare Trump e i ministri sulle prossime mosse. 


Donald Trump se la prende con George Clooney definendolo: "Star di serie B e politologo fallito". L'attore è stato ospite del programma della CBS "60 Minutes" dove ha criticato lo stato attuale della libertà di espressione e di stampa negli Usa. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO


Donald Trump ha annunciato oggi su Truth una "tariffa secondaria" su Caracas, in base alla quale "qualsiasi Paese che acquisti petrolio e/o gas dal Venezuela sarà costretto a pagare una tariffa del 25% agli Stati Uniti su qualsiasi commercio che faccia con il nostro Paese". Il presidente la spiega con "numerose ragioni, tra cui il fatto che il Venezuela ha inviato negli Stati Uniti, intenzionalmente e ingannevolmente, sotto copertura, decine di migliaia di criminali di alto livello e di altro tipo, molti dei quali sono assassini e persone di natura molto violenta". 


C'è anche la Russia tra i Paesi che potrebbero essere più colpiti dai dazi Usa il 2 aprile, secondo il Wall Street Journal. L'amministrazione americana non ha nominato le nazioni a rischio di tariffe più alte, quelle con squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti, ma si prevede che a essere prese di mira saranno quelle indicate dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti in una nota del Federal Register il mese scorso, tra cui Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, India, Giappone, Corea del Sud, Messico, Russia, Vietnam. 


La Casa Bianca sta restringendo il suo approccio alle tariffe che entreranno in vigore il 2 aprile, probabilmente omettendo almeno in quella data una serie di dazi specifici per settori come automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori. Lo scrivono il Wall Street Journal e Bloomberg, confermando che il 2 aprile scatteranno comunque i dazi reciproci. L'amministrazione si sta ora concentrando sull'applicazione di tariffe a circa il 15% delle nazioni con squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti, quello che viene chiamato un "dirty 15", come ha detto il segretario al tesoro Scott Bessent la scorsa settimana.


"È innanzitutto l'Unione europea a dover condurre i negoziati" con il presidente americano Donald Trump "ed è molto importante che la risposta sia europea perché la minaccia è europea". Lo ha dichiarato la ministra francese per l'Agricoltura, Annie Genevard, al suo arrivo al Consiglio Ue Agricoltura e Pesca a Bruxelles. "Nella scelta delle contromisure, ogni cosa deve essere attentamente valutata in considerazione delle conseguenze che può comportare", ha aggiunto, auspicando che non si arrivi a una guerra commerciale "perché un conflitto commerciale fa solo perdenti". 


Il primo ministro della Groenlandia Mute Egede ha accusato Washington di interferire negli affari politici del Paese con la visita di una delegazione americana sull'isola artica. "Va detto chiaramente che la nostra integrità e democrazia devono essere rispettate senza interferenze straniere", ha detto Egede, aggiungendo che la visita di questa settimana della Second Lady Usha Vance, che dovrebbe essere accompagnata dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, "non può essere vista solo come una visita privata".


"Dobbiamo fare affidamento sugli Stati Uniti, non esiste difesa e non esiste deterrenza occidentale senza gli Usa. Di questo dobbiamo essere consapevoli". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Dopo la Guerra Fredda, l'Europa ha smesso di investire in difesa, cosa che, invece, gli Stati Uniti hanno continuato a fare e noi abbiamo goduto del loro ombrello", ha aggiunto. "Non penso che gli Stati Uniti abbandoneranno la Nato, e quindi non credo che abbandoneranno noi - ha affermato a Radio24 -. Si ritireranno semplicemente e noi abbiamo chiesto di darci il tempo di costruire una sostituzione degli Stati Uniti in Europa e questo richiederà da 5 a 10 anni". 


L'incertezza generata dalle minacce di dazi degli Stati Uniti sui prodotti messicani ha causato un calo del 20% negli ordini di esportazione di capi di vestiario prodotti in Messico verso gli Usa. Lo ha annunciato José Pablo Maauad Pontón, presidente della Camera nazionale dell'industria dell'abbigliamento (Canaive). In un'intervista riportata dal quotidiano La Jornada, il dirigente ha dichiarato che finora non sono state imposte tariffe su questo settore, ma l'incertezza ha ritardato sia le esportazioni sia l'effettuazione di nuovi ordini. I clienti, ha spiegato Maauad, hanno contattato le fabbriche chiedendo di posticipare l'invio di indumenti come jeans, magliette di cotone e prodotti con certificazioni e tecnologie specializzate, tra cui i dispositivi di protezione individuale.


 "Stiamo affrontando la crisi più significativa della nostra vita a causa delle ingiustificate azioni commerciali del presidente Trump e delle sue minacce alla nostra sovranità". Lo ha affermato il primo ministro canadese Mark Carney, annunciando elezioni anticipate per il 28 aprile. "Vuole spezzarci, così l'America può possederci - ha aggiunto -. Non permetteremo che ciò accada. Abbiamo superato lo shock, lo shock del tradimento, ma non potremo mai dimenticare la lezione. Dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Dobbiamo prenderci cura l'uno dell'altro".


La Casa Bianca avrebbe deciso di limitare il proprio approccio ai dazi sulle importazioni che entreranno in vigore dal 2 aprile, con il probabile rinvio di una serie di balzelli settoriali, e l'adozione di un approccio mirato ai principali partner commerciali degli Stati Uniti, e che vantano l'attivo commerciale più consistente nei confronti della prima potenza mondiale: i cosiddetti "dirty 15". Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito la scadenza del 2 aprile come il "Giorno della liberazione" per gli Stati Uniti, quando Washington introdurrà quelli che ha definito dazi reciproci, volti ad allineare i dazi Usa a quelli imposti dai loro partner commerciali. Il 2 giugno, sarebbero dovuti entrare in vigore anche dazi a carico di specifici settori, come quello dell'auto, la farmaceutica e i semiconduttori. Tuttavia, secondo un funzionario dell'amministrazione Trump citato dal quotidiano statunitense "Wall Street Journal", è probabile che questi dazi settoriali non vengano annunciati il 2 aprile. Permane anche l'incertezza in merito ai dazi a carico di Canada e Messico che Trump ha giustificato con il traffico di fentanyl. La Casa Bianca non ha risposto alle richieste di commento riguardo le tempistiche dell'effettiva adozione di questi dazi. 


Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto che il Colorado rimuova il suo ritratto "deliberatamente distorto" esposto nel Campidoglio statale. "Nessuno ama una brutta foto o un brutto ritratto, ma quello affisso dal governatore è stato deliberatamente distorto a un livello che persino io, forse, non avevo mai visto prima," ha scritto Trump su Truth Social. "L'artista ha realizzato anche il ritratto del presidente Obama, ed è bellissimo, ma il mio è davvero il peggiore. Deve aver perso il suo talento con l'età", ha scritto il presidente. 


L'amministrazione di Donald Trump porrà fine allo status legale di oltre 500.000 migranti provenienti da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela, secondo un avviso pubblicato dal Dipartimento della sicurezza interna. Il Dhs ha annunciato che revocherà i "programmi di libertà condizionale categorica per stranieri non ammissibili" provenienti dai Paesi sopra elencati e per i loro familiari diretti. Si tratta dell'ultima di una serie di misure adottate da Trump per inasprire le politiche sull'immigrazione e revocare le normative introdotte dal predecessore di Trump, Joe Biden. "Negli ultimi due anni, il Dhs ha attuato programmi attraverso i quali cittadini di determinati Paesi, insieme ai loro familiari diretti, potevano richiedere l'autorizzazione a viaggiare negli Stati Uniti per richiedere la liberta' condizionale nel Paese", si legge nella nota.

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