Elon Musk: "Da maggio lavorerò meno per il presidente americano". Dopo giorni di attacchi al capo della Fed, Trump ha assicurato di non aver "alcuna intenzione" di licenziare Powell
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Mentre l'Fmi ha tagliato le stime di crescita per Usa e Cina sulla scia della guerra commerciale, Donald Trump ha ammesso, parlando con i giornalisti nello Studio Ovale, che gli effetti negativi dei dazi si sentiranno per un po' negli Stati Uniti. Inoltre ha aggiunto che, alla fine, ridurrà i dazi sulla Cina, "ma non a zero". E, dopo giorni di attacchi al capo della Fed, il presidente Usa ha assicurato di non aver "alcuna intenzione" di licenziare Jerome Powell. Intatno Elon Musk ha affermato che da maggio ridurrà il lavoro per l'amministrazione Trump per concentrarsi su Tesla (i cui utili nel primo trimestre sono crollati del 71%, a 409 milioni di dollari).
Le guerre tariffarie e commerciali minano "i diritti e gli interessi legittimi di tutti i Paesi, danneggiano il sistema commerciale multilaterale e hanno un impatto sull'ordine economico mondiale". Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping, incontrando l'omologo azero Ilham Aliyev, in visita a Pechino. Xi, secondo i media statali, ha affermato che la Cina è disposta a collaborare con l'Azerbaigian "per tutelare il sistema internazionale con l'Onu al centro e l'ordine basato sul diritto internazionale" allo scopo di "proteggere con decisione i rispettivi diritti e interessi legittimi e di difendere l'equità e la giustizia internazionale".
Il segretario del Tesoro americano Scott Bessent ha dichiarato a un evento a porte chiuse ospitato da JPMorgan Chase che la situazione di stallo commerciale tra Washington e Pechino non è sostenibile e si aspetta una de-escalation. Le dichiarazioni di Bessent, riportate dalla Cnn, arrivano proprio quando Donald Trump ha dichiarato che "alla fine" ridurrà i dazi alla Cina "ma non a zero". Bessent ha anche sottolineato la necessità di un commercio equo e ha affermato che Pechino deve riequilibrare la propria economia.
Il segretario del Tesoro americano Scott Bessent ha dichiarato a un evento a porte chiuse ospitato da JPMorgan Chase che la situazione di stallo commerciale tra Washington e Pechino non è sostenibile e si aspetta una de-escalation. Le dichiarazioni di Bessent, riportate dalla Cnn, arrivano proprio quando Donald Trump ha dichiarato che "alla fine" ridurrà i dazi alla Cina "ma non a zero". Bessent ha anche sottolineato la necessità di un commercio equo e ha affermato che Pechino deve riequilibrare la propria economia.
Oltre 200 ex funzionari della sicurezza nazionale e diplomatici americani chiedono di opporsi a quello che definiscono "l'attacco" alla democrazia da parte dell'amministrazione Trump. Lo riporta la Cnn. In una lettera aperta, i funzionari affermano che il "fondamento morale" della "leadership globale" americana è a rischio. Tra i numerosi firmatari figurano decine di ambasciatori in pensione, tra cui l'ex ambasciatrice alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, e l'ex vicesegretario generale della Nato, Alexander Vershbow, oltre a diversi ex agenti di intelligence della Cia in pensione. Nel giorno in cui il segretario di Stato americano Marco Rubio ha annunciato importanti tagli al dipartimento i diplomatici scrivono che "la sfida viene dall'interno, poiché il presidente Trump e la sua amministrazione hanno attaccato i pilastri della nostra democrazia qui in patria e la nostra forza in tutto il mondo".
Tesla sale a Wall Street dopo che Elon Musk ha detto che da maggio lavorerà meno per Donald Trump. I titoli del colosso delle auto elettriche avanzano, nelle contrattazioni after hours, del 3,94%.
Elon Musk ha affermato che da maggio ridurrà il lavoro per l'amministrazione Trump per concentrarsi su Tesla (i cui utili nel primo trimestre sono crollati del 71%, a 409 milioni di dollari). Musk ha spiegato che il suo lavoro per Washington è "quasi completo". "Continuerò a lavorare con il team per il resto del mandato del presidente Donald Trump per assicurarmi che sprechi e frodi non si verifichino più", ha dichiarato il miliardario precisando che vi si dedicherà "un giorno o due a settimana. Finché il presidente lo vorrà".
Donald Trump ha ammesso, parlando con i giornalisti nello Studio Ovale, che gli effetti negativi dei dazi si sentiranno per un po' negli Stati Uniti. "Stiamo andando molto bene. Vedo che il mercato azionario è cresciuto, ma questo è un periodo di transizione, e ci vorrà un po'", ha affermato.
Donald Trump non ha "alcuna intenzione" di licenziare il capo della Fed, Jerome Powell. Lo ha detto il presidente parlando con i giornalisti nello Studio Ovale dopo giorni di attacchi al presidente della Banca centrale americana.
Donald Trump ha detto che "alla fine ridurrà i dazi sulla Cina ma non a zero".
L'amministrazione Trump "sta procedendo molto bene per quanto riguarda un potenziale accordo commerciale con la Cina" e sta "preparando il terreno per un accordo" con Pechino. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Katherine Leavitt, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo quanto reso noto dalla portavoce, per quanto riguarda i dazi vi sono 18 proposte di accordo commerciale sul tavolo e i funzionari della Casa Bianca incontreranno i rappresentanti di 34 Paesi solo questa settimana.
La Casa Bianca sostiene di essere vicina a diversi accordi sui dazi con vari Paesi. "Abbiamo ricevuto finora 18 proposte nero su bianco", ha detto la portavoce Karoline Leavitt. "Il team economico del presidente sta lavorando alla massima velocità per concludere gli accordi", ha aggiunto.
Donald Trump visiterà l'Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti dal 13 al 16 maggio. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.
"Ho appena parlato con il primo ministro di Israele, Bibi Netanyahu, in merito a numerosi argomenti, tra cui il commercio, l'Iran, ecc. La chiamata è andata molto bene: siamo sulla stessa lunghezza d'onda". Lo scrive Donald Trump su Truth.
La ricerca per individuare un nuovo capo del Pentagono è iniziata, dopo l'ennesimo scandalo che ha coinvolto Pete Hegseth. Lo ha riferito un funzionario della Casa Bianca all'emittente radiofonica pubblica Npr, nonostante ufficialmente Donald Trump abbia ribadito la fiducia verso l'attuale segretario alla Difesa
L'incertezza commerciale pesa sulla crescita americana e cinese. Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime per le due superpotenze economiche protagoniste dello scontro sui dazi. Dopo essere cresciuto del 2,8% nel 2024, il Pil statunitense segnerà quest'anno un +1,8%, ovvero 0,9 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio, e il prossimo un +1,7% (-0,4 punti). La crescita cinese è stata rivista al ribasso al 4,0% sia per il 2025 sia per il 2026 (rispettivamente -0,6 e -0,5 punti).
"Non mi sono mai pentito di aver accettato questo incarico e sono grato a Donald Trump per avermi dato questa opportunità". Lo ha detto Pete Hegseth in un'intervista a Fox News.
Negli Usa il ministero dell'Istruzione comincerà il mese prossimo a riscuotere prestiti studenteschi in default anche attraverso la trattenuta forzata dei salari. La misura annunciata da funzionari federali riguarda potenzialmente circa 5,3 milioni di ex studenti rimasti indietro con la restituzione dei debiti contratti con lo stato per poter frequentare l'università. "I contribuenti americani non saranno più costretti a fare da garanzia a politiche irresponsabili sui prestiti studenteschi", ha dichiarato la ministra dell'Istruzione Linda McMahon. L'annuncio chiude un periodo di tolleranza avviato nel marzo 2020 all'inizio della pandemia da Covid. Sotto la presidenza di Joe Biden, il ministero dell'Istruzione aveva tentato più volte di concedere un condono generalizzato dei prestiti studenteschi, ma era sempre stato fermato dai tribunali.
"Non ho mai inviato piani di guerra su Signal". Lo ha detto Pete Hegseth in un'intervista a Fox news all'indomani di un nuovo scandalo. "Prendo le informazioni top secret molto sul serio. Guardo piani di guerra tutti i giorni, anche dieci minuti fa, non li ho mai condivisi", si è difeso il capo del Pentagono accusando non meglio identificate "talpe" al dipartimento "di voler danneggiare l'agenda del presidente".