Il presidente americano continua a insistere sulla Groenlandia: "Ci serve, dobbiamo averla"
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Donald Trump annuncia che i dazi del 25% sulle auto importate entreranno in vigore dal 2 aprile: "È l'inizio della liberazione dell'America". Poi, su Truth, minaccia: "Se l'Unione Europea collabora con il Canada per danneggiare economicamente gli Stati Uniti, verranno imposti a entrambi dazi su larga scala, molto più grandi di quelli attualmente previsti, per proteggere il migliore amico che ciascuno di questi due Paesi abbia mai avuto!". E continua a insistere sulla Groenlandia: "Dobbiamo averla". La Cina, intanto, rigetta l'offerta del presidente americano di concessioni sul fronte dei dazi in cambio del via libera di Pechino alla vendita di TikTok.
I dazi annunciati da Donald Trump sulle auto importate "sono una pessima notizia. Ci dispiace che l'amministrazione americana stia giocando contro il buon funzionamento del mercato globale. Dobbiamo capire in quali termini esattamente vogliono metterli in atto ma siate certi che risponderemo di conseguenza". Lo ha detto la vice presidente della Commissione Ue per la transizione giusta, Teresa Ribera, al suo arrivo al Consiglio Ue Ambiente a Bruxelles.
Il governo britannico ha affermato di non voler "intensificare" le guerre commerciali dopo l'annuncio del presidente americano Donald Trump sui dazi del 25% per il settore automobilistico. Lo ha detto la Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves escludendo una risposta da parte di Londra all'iniziativa di Washington.
L'Ue deve "rispondere con fermezza" ai dazi sulle auto importate annunciati da Donald Trump. Lo ha affermato il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck.
"Dobbiamo risolvere tutto con la diplomazia. Ho grande considerazione del Commissario europeo Sefcovic è persona di buon senso, sa trattare e tutelare gli interessi delle imprese europee e italiane. La guerra dei dazi non conviene a nessuno". Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani intervenendo ad Agorà su RaiTre.
La Cina rigetta l'offerta del presidente americano Donald Trump di concessioni sul fronte dei dazi in cambio del via libera di Pechino alla vendita di TikTok. È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, secondo cui "i nuovi dazi Usa sulle auto importate violano le regole dell'Organizzazione del commercio (Wto) e minacciano il sistema del commercio basato sulle regole". La posizione di Pechino è "consistente e chiara": le tariffe doganali "non aiuteranno gli Stati Uniti a risolvere i suoi problemi e le guerre commerciali non avranno alcun vincitore", ha aggiunto Guo.
È "cruciale" per i grandi costruttori automobilistici americani che i dazi doganali imposti da Donald Trump non facciano "aumentare i prezzi per i consumatori", hanno avvertito giovedì Ford, GM e Stellantis tramite un comunicato dell'associazione professionale dei costruttori americani (AAPC). I tre principali gruppi automobilistici hanno dichiarato che continueranno a lavorare con il governo per sviluppare "politiche sostenibili che aiutino gli americani", ma chiedono che venga preservata la "competitività" della produzione automobilistica "nordamericana", che include anche Canada e Messico.
Il presidente Usa Donald Trump ha minacciato giovedì l'Unione Europea e il Canada di imporre ulteriori dazi doganali se riterrà che stiano coordinando le loro azioni a scapito degli Stati Uniti, in risposta alla guerra commerciale avviata da Washington. "Se l'Unione Europea collabora con il Canada per danneggiare economicamente gli Stati Uniti, verranno imposti dazi su larga scala, ben più elevati di quelli attualmente previsti, per proteggere il miglior amico che entrambi questi Paesi abbiano mai avuto!", ha scritto Trump sul social network TruthSocial.
Gli Stati Uniti stanno usando il fentanyl come "scusa per aumentare le tariffe, il che trasformerà solo un punto di cooperazione in un altro punto di attrito". E' quanto ha affermato l'ambasciatore cinese a Washington, Xie Feng, in una nota della rappresentanza diplomatica. "Lo sviluppo delle relazioni Cina-Stati Uniti ha raggiunto una nuova e importante congiuntura e spero che gli Usa collaboreranno con la Cina nella stessa direzione", ha aggiunto Xie, per il quale "è tanto più necessario non dimenticare la strada da cui siamo venuti e camminare ben oltre".
L'applicazione dei dazi decisa dall'amministrazione Trump sulle importazioni di auto negli Stati Uniti è "estremamente spiacevole" e potrebbe avere un "grande impatto sui legami economici bilaterali con il Giappone, sull'economia globale e sul sistema commerciale multilaterale". Lo ha ribadito il portavoce del governo nipponico Yoshimasa Hayashi, in scia a quanto già indicato dal premier Shigeru Ishiba su possibili contromisure, aggiungendo che Tokyo continuerà a cercare una via per un'esenzione.
Il sindacato United Automobile Workers ha approvato la decisione di Donald Trump di imporre dazi del 25% sulle auto importate affermando che la decisione "segnala un ritorno a politiche che danno priorità ai lavoratori che costruiscono questo Paese, piuttosto che all'avidità di aziende spietate". Shawn Fain, il presidente del potente sindacato che si era schierato al fianco di Kamala Harris in campagna elettorale, ha detto che l'amministrazione Trump ha fatto la storia con le azioni di oggi" ma ha anche messo in guardia contro qualsiasi tentativo da parte dell'amministrazione di "indebolire i diritti dei lavoratori, tagliare i benefici della previdenza sociale o Medicare e Medicaid".
I dazi degli Stati Uniti sulle auto importate rappresentano un "attacco diretto". Lo ha affermato il primo ministro canadese Mark Carney.
Donald Trump ha detto che prenderebbe in considerazione una riduzione dei dazi alla Cina se riuscisse a raggiungere un accordo su TikTok. "Potrei farlo", ha dichiarato il presidente Usa.
"Mi rammarico profondamente per la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi sulle esportazioni automobilistiche europee". È il commento a caldo della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. "L'industria automobilistica è un motore di innovazione, competitività e posti di lavoro di alta qualità, attraverso catene di approvvigionamento profondamente integrate su entrambe le sponde dell'Atlantico. I dazi sono tasse - ha puntualizzato Von der Leyen -: un male per le imprese, peggio per i consumatori sia negli Stati Uniti che nell'Unione europea". "Valuteremo ora questo annuncio, insieme ad altre misure che gli Stati Uniti stanno prevedendo nei prossimi giorni. L'Ue - ha rimarca la presidente della Commissione di Bruxelles - continuerà a cercare soluzioni negoziate, salvaguardando nel contempo i propri interessi economici".
I dazi reciproci che Stati Uniti annunceranno il 2 aprile saranno "indulgenti". Lo ha detto Donald Trump.
Donald Trump afferma che i dazi del 25% sulle auto sono "permanenti". "Sicuro al 100%, saranno permanenti", ha detto il presidente.
Donald Trump ha affermato che gli Stati Uniti applicheranno dazi sui prodotti farmaceutici e sul legname importati. Il presidente americano ha già avviato un'indagine commerciale sul legname, mentre non ancora per i prodotti farmaceutici.
Con i dazi che verranno imposti a partire dal 2 aprile, gli Usa incasseranno "tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni". Lo ha detto Donald Trump.
Donald Trump ha annunciato che i dazi del 25% sulle auto importate entreranno in vigore dal 2 aprile. "È l'inizio della liberazione dell'America", ha detto, aggiungendo che i dazi incoraggeranno i produttori di automobili a investire negli Stati Uniti. "Stanno già cercando siti", ha sottolineato.
Il dipartimento della sanità Usa ha improvvisamente annullato più di 12 miliardi di dollari in sovvenzioni federali agli stati che venivano utilizzati per monitorare le malattie infettive, i servizi di salute mentale, il trattamento delle dipendenze e altri urgenti problemi di salute. Lo scrive il New York Times. È probabile che i tagli ostacolino ulteriormente i dipartimenti sanitari statali, che sono già sotto finanziati e alle prese con richieste concorrenti riguardanti malattie croniche, infezioni in ripresa come la sifilide e minacce emergenti come l'influenza aviaria.
Un corte d'appello federale ha rifiutato di revocare una ingiunzione di un giudice di grado inferiore che ha sospeso il ricorso dell'amministrazione Trump all'Alien Enemies Act del 1798 per deportare migranti venezuelani in Salvador. Il presidente subisce quindi un nuovo smacco legale nella sua battaglia contro i clandestini.
Wall Street chiude in rosso dopo che la Casa Bianca ha preannunciato oggi i dazi sulle auto. Il Dow Jones perde lo 0,31% a 42.453,37 punti, il Nasdaq cede il 2,04% a 17.899,01 punti e lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,12% a 5712,18 punti.
Come si tutela l'agricoltura dai dazi? "Con la diplomazia". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a chi le chiedeva come tutelare il Made in Italy. Il Made in Italy, ha sottolineato, serve "farlo conoscere" con iniziative come "Agricoltura È", dove il premier è stato in visita prima di partire per Parigi.
Il segretario di stato Usa Marco Rubio ha detto che "qualcuno ha fatto un grave errore" nell'includere un giornalista nella chat su Signal del Pentagono, ma ha sostenuto che non c'erano piani di guerra né informazioni classificate e che la chat era stata creata per scopi di coordinamento. Rubio ha anche detto di essere stato rassicurato sul fatto che nessuna delle informazioni condivise sulla chat ha minacciato le vite dei soldati Usa.
La Casa Bianca ha attaccato Jeff Goldberg, il direttore dell'Atlantic invitato per sbaglio in una chat del Pentagono sugli attacchi agli Houthi. "È un bugiardo", ha detto la portavoce Karoline Leavitt in un briefing con la stampa ribadendo le accuse ai democratici e media alleati di voler distogliere l'attenzione dai successi dell'amministrazione Trump.
Alla vigilia della visita del vice presidente J. D. Vance in Groenlandia, Donald Trump rialza la tensione con l'isola. "Dobbiamo averla", ha detto il presidente americano.
Donald Trump avrebbe espresso forte irritazione per l'errore del consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, che ha inserito per sbaglio il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, in una chat riservata su Signal in cui si discutevano i dettagli operativi dei raid contro gli Houthi in Yemen. Secondo fonti interne citate dalla stampa americana, al presidente non sarebbero andati giù né la leggerezza dell'episodio né il fatto che Waltz avesse in rubrica il numero di un giornalista considerato ostile all'amministrazione. La Casa Bianca, dopo ore di tensione e verifiche interne, ha scelto di chiudere il caso pubblicamente, ribadendo "piena fiducia" nel consigliere. Secondo fonti vicine all'entourage presidenziale, però, la posizione di Waltz potrebbe vacillare: "Trump non dimentica facilmente gli errori e quando inizia a dubitare del giudizio o della lealtà di qualcuno, è solo questione di tempo", ha riferito una fonte anonima a Il Politico. L'episodio rappresenta il primo vero incidente per l'amministrazione Trump che finora era riuscita a evitare fughe di notizie, grazie a una gestione più disciplinata rispetto al primo mandato.
"Non è serio" ipotizzare qualsiasi revisione o riduzione degli scambi d'informazioni in materia d'intelligence fra Regno Unito e Usa sulla base delle polemiche seguite al leak di piani d'attacco agli Houthi nello Yemen nell'ambito di una chat interna alla Casa Bianca. Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer, rispondendo secco a una sollecitazione rivolta in questo senso al governo laburista nel Question Time del mercoledì dal leader dell'opposizione liberaldemocratica, Ed Davey: estremamente polemico verso il presidente americano Donald Trump, il vice Jd Vance e verso Elon Musk, definito sarcasticamente "co-presidente".
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato in un'intervista a Newsmax che all'interno della sua amministrazione "si sta parlando" della creazione di un fondo di compensazione per centinaia di imputati coinvolti nell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, già graziati all'inizio del suo mandato. "Molte persone nel governo hanno grande simpatia per quel gruppo", ha detto Trump, aggiungendo che "sono stati trattati in modo molto ingiusto".
Gli Stati Uniti sul Mar Rosso "hanno ragione", perché sono Washington e Londra "a sostenere il peso maggiore", colpendo le infrastrutture degli Houthi a terra mentre l'Europa "si limita alla missione di protezione navale", con regole d'ingaggio "molto più timide". Lo afferma all'ANSA una fonte europea commentando gli attacchi di JD Vance e Donald Trump. Incalzato sull'ipotesi che gli Stati membri possano concordare su una postura più aggressiva delle missione Aspides, risponde: "Non mi pare ci sia l'appetito".
The Atlantic ha pubblicato gli screenshot dei messaggi inviati tra i massimi funzionari dell'amministrazione Trump tramite l'app crittografata Signal, che descrivevano in dettaglio i tempi e gli obiettivi degli attacchi militari contro gli Houthi nello Yemen, sostenendo che la narrativa della Casa Bianca giustifica una divulgazione il più completa possibile. Non tutti i messaggi sono stati pubblicati (la rivista ha scelto di non divulgare il nome di un agente della Cia che fungeva da capo dello staff del direttore dell'agenzia John Ratcliffe), ma The Atlantic ne ha pubblicati la maggior parte in formato immagine. I messaggi mostrano informazioni dettagliate sui tipi di aerei utilizzati per colpire gli Houthi e il calendario dell'attacco. Svelate anche le opinioni schiette di alti funzionari dell'amministrazione Trump, tra cui il vicepresidente JD Vance, il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz.
"The Atlantic ha ammesso: quelli non erano 'piani di guerra'. Tutta questa storia è un'altra bufala scritta da un odiatore di Trump, noto per la sua retorica sensazionalistica": lo scrive su X la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, secondo la quale la chat pubblicata da The Atlantic non contiene 'piani di guerra', contrariamente quanto ribadito dal magazine.
Il direttore di The Atlantic Jeffrey Goldberg ha pubblicato sul magazine "i piani di guerra" della chat del Pentagono dove era stato invitato per errore. Una decisione, spiega, dopo che Donald Trump, il segretario alla difesa e i vertici dell'intelligence hanno sostenuto ieri che nella chat non c'erano piani di guerra o materiale classificato.