Chatgate, il presidente ribadisce la sua "fiducia nel consigliere Waltz: non lo licenzio". Secondo il Financial Times, gli Stati Uniti hanno inviato una lettera ad alcune delle grandi aziende europee chiedendo di vietare i programmi relativi alla diversità, l'equità e l'inclusione
"Otterremo al 100% la Groenlandia, nulla è escluso". Lo ha detto ancora una volta Donald Trump, ricordando inoltre che, sulla questione dazi, non ci sarà "nessun ritardo sull'applicazione delle tariffe doganali il 2 aprile". Ma intanto Cina, Giappone e Corea del Sud prendono accordi sulle contromisure e pensano a un patto commerciale asiatico. Chatgate, il presidente ha poi ribadito la sua "fiducia nel consigliere Waltz: non lo licenzio". Il presidente degli Stati Uniti "andrà in prigione" se i democratici conquisteranno la Casa Bianca nel 2028. È la funesta previsione di Steve Bannon, l'ex controverso stratega del presidente americano. "Siamo in guerra", ha detto ipotizzando che i democratici cercheranno di rimuovere il presidente nel caso in cui dovessero conquistare la Camera già alle elezioni di metà mandato del prossimo anno. Secondo il Financial Times, gli Stati Uniti hanno inviato una lettera ad alcune grandi aziende europee chiedendo di vietare i programmi relativi alla diversità, l'equità e l'inclusione. Parigi: "Interferenza inaccettabile".
Delusi gli operatori economici indiani dopo la mancanza di un chiaro accordo sui dazi al termine dei quattro giorni di incontri tra una delegazione di Washington in visita a Delhi e rappresentanti del governo indiano. Un annuncio diffuso dal Ministero del Commercio e dell'Industria indiano informa che i colloqui si sono conclusi "con una sostanziale convergenza" sui passi da intraprendere per l'accordo bilaterale di libero commercio multisettoriale di cui India e Usa intendono firmare, entro l'autunno, la prima tranche. "Nelle prossime settimane avvieremo incontri virtuali per arrivare rapidamente a un round di negoziazioni in presenza". Nessuna chiarezza e nemmeno una citazione sui dazi annunciati dall'amministrazione Trump.
Giappone, Corea del Sud e Cina hanno dichiarato che rafforzeranno la loro cooperazione "per creare un ambiente prevedibile per il commercio e gli investimenti", secondo un comunicato congiunto pubblicato dopo una riunione ministeriale speciale. I ministri di tre paesi asiatici responsabili dell'Industria e del Commercio si sono incontrati a Seul in risposta all'offensiva dei dazi di Trump. Hanno inoltre chiesto di "accelerare" i negoziati in corso dal 2013 per concludere "un accordo trilaterale di libero scambio globale".
L'amministrazione Trump ha licenziato quasi tutto il personale della sede dell'Istituto americano per la pace. I dipendenti sono stati avvisati con una email nella tarda serata di venerdì. Lo riporta il Washington Post. I licenziamenti sono una delle ultime mosse del Dipartimento dell'Efficienza del Governo di Elon Musk, impegnato da mesi a ridurre quelli che ritiene gli sprechi e gli abusi nel governo.
"Non mi interessa" se le case automobilistiche straniere alzano i prezzi a causa dei dazi. "Spero che li aumentino perché se lo fanno la gente compra auto americane, ne abbiamo in abbondanza". Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Nbc, smentendo le indiscrezioni secondo le quali avrebbe chiesto agli amministratori delegati delle case automobilistiche di non alzare i prezzi.
Donald Trump conferma che non ci saranno ritardi sull'imposizione di dazi il 2 aprile, data definita dal presidente americano il giorno della liberazione. In un'intervista a Nbc, il tycoon ha sottolineato di essere pronto a trattare solo se i Paesi "sono disposti a darci qualcosa di grande, altrimenti non c'è spazio per negoziare".
"Otterremo la Groenlandia, al 100%". Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Nbc, durante la quale ha spiegato che ci sono "possibilità" che gli Stati Uniti la prendano "senza la forza militare ma nulla è escluso".
Donald Trump ha fiducia nel suo consigliere alla Sicurezza nazionale Mike Waltz, finito nella bufera per il chatgate. "Non licenzio nessuno a causa delle fake news e di una caccia alle streghe", ha detto il presidente americano in un'intervista a Nbc, durante la quale ha riferito di "non avere idea" di cosa sia Signal. "Non so cosa sia e non mi interessa. Tutto quello che posso dire è che è solo una caccia alle streghe": il chatgate è "l'unica cosa di cui i media vogliono parlare perché non hanno altro", ha affermato Trump.
Il ministero francese del Commercio estero ha denunciato "l'ingerenza americana" dopo che una lettera dall'ambasciata degli Stati Uniti a Parigi è stata inviata a diverse aziende francesi chiedendo loro se stessero attuando programmi interni per combattere la discriminazione. "Le interferenze americane nelle politiche di inclusione delle imprese francesi, come la minaccia di dazi doganali ingiustificati, sono inaccettabili", ha affermato il ministero in un comunicato stampa inviato all'AFP.
L'amministrazione Trump chiede alle grandi aziende europee di rispettare l'ordine esecutivo che vieta i programmi relativi alla diversità, l'equità e l'inclusione. L'ambasciata americana a Parigi e quelle in altri paesi europei hanno inviato una lettera ad alcune delle grandi imprese del Vecchio Continente spiegando che l'ordine esecutivo firmato da Donald Trump si applica anche alle aziende che sono fuori dagli Stati Uniti se forniscono prodotti e servizi al governo americano. Lo riporta il Financial Times che ha preso visione della missiva, nella quale è contenuto anche un questionario per attestare la conformità all'ordine del presidente. La lettera sembra segnalare - mette in evidenza il quotidiano - come l'amministrazione Trump sia intenzionata ad ampliare la sua campagna contro la diversità anche alle aziende non americane.
Donald Trump preme sul suo staff per misure aggressive sul fronte dei dazi così da trasformare radicalmente l'economia americana. Secondo quanto riporta il Washington Post, il presidente americano nei giorni scorsi è tornato ad aleggiare l'idea di dazi universali da applicare alla maggior parte delle importazioni a prescindere dal paese di origine. Trump ha ribadito ai suoi consiglieri che i dazi sono un'occasione unica per rilanciare il settore manifatturiero americano e riempire le casse federali con nuove entrate.
Yale e Harvard hanno rimosso alcuni dei loro dipendenti in risposta alla crescente pressione di Donald Trump sulle università per combattere l'antisemitismo. Gli atenei che non lo faranno rischiano di perdere i fondi pubblici.
Il 2 aprile giorno dei dazi reciproci si avvicina e all'interno dell'amministrazione Trump sale la tensione. Alcuni dei più stretti collaboratori del presidente americano, inclusi il vicepresidente JD Vance e il capo della staff della Casa Bianca Susie Wiles, hanno privatamente confessato di non sapere cosa esattamente farà il loro boss. Donald Trump, riporta Politico, ha definito il 2 aprile il "giorno della liberazione" per l'entrata in vigore dei dazi reciproci, ma più volte nelle ultime settimane è apparso contraddirsi, creando panico anche nel suo staff che non sa cosa esattamente accadrà.