Usa 2024, meno tasse e più dazi, mentre i migranti... Ecco il programma del Trump bis
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Il tycoon comincia a rivelare la sua prossima squadra di governo: dallo zar della frontiera alla "killer di cani", dal primo Segretario di Stato latino alla rappresentante che accusò l'Onu di antisemitismo. Il capo del Pentagono sarà il conduttore televisivo Pete Hegseth
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Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato di avere scelto il deputato Mike Waltz per l'incarico di consigliere per la Sicurezza nazionale nella sua amministrazione. In un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth, il tycoon si è detto "onorato di annunciare che Waltz servirà nel mio gabinetto come consigliere per la Sicurezza nazionale: Mike è il primo membro delle forze speciali a essere stato eletto al Congresso, e in passato ha lavorato alla Casa Bianca e al Pentagono", ha scritto.
Dal falco anti-Cina sanzionato a Pechino alla guida della diplomazia alla governatrice "killer di cani" alla Sicurezza interna. Donald Trump e i media americani continuano a svelare il casting della sua futura amministrazione alla vigilia del suo sbarco a Washington, dove incontrerà Joe Biden nello Studio Ovale (mentre Melania ha snobbato il tè con Jill), ma anche lo speaker della Camera Mike Johnson e il neo leader della maggioranza repubblicana al Senato. Intanto, mentre il suo potente alleato Elon Musk continua a intervenire a gamba tesa nella politica di altri Stati (l'ultimo è l'Italia), il giudice di New York ha posticipato la sentenza di colpevolezza per il caso pornostar. Che a questo punto rischia di venir affondata se dovesse prevalere la tesi difensiva di un "impedimento incostituzionale alla capacità di Trump di governare" o dell'immunità presidenziale.
Trump ha provveduto a ufficializzare anche un trio di nomine di suoi fedelissimi, ampiamente annunciati anche prima dei risultati delle presidenziali. Il primo in lista è senza dubbio Tom Homan, ex capo ad interim dell'Ice, la famigerata polizia anti-immigrati, che assumerà il compito di "zar delle frontiera". Il tycoon ha poi nominato vicecapo di Gabinetto Stephen Miller, ex consigliere per l'immigrazione. Elise Stefanik sarà invece rappresentante statunitense presso l'Onu. Una nomina significativa, se si considera che la deputata 40enne, convinta sostenitrice della guerra scatenata da Israele, accusò le Nazioni Unite di antisemitismo.
Il tycoon ha poi annnuciato di aver nominato come capo della Cia John Ratcliffe, già direttore della National Intelligence. "Dall'aver smascherato la falsa collusione russa come un'operazione della campagna di Hillary Clinton all'aver scoperto l'abuso delle libertà civili da parte dell'Fbi presso la corte Fisa (per le intercettazioni) - ha scritto Trump in una nota - John Ratcliffe è sempre stato un combattente per la verità e l'onestà con il pubblico americano. Quando 51 funzionari dell'intelligence mentivano sul laptop di Hunter Biden, ce n'era uno, John Ratcliffe, che diceva la verità al popolo americano".
Il presidente eletto ha scelto come capo del Pentagono il 44enne Pete Hegseth, un veterano di guerra pluridecorato ma soprattutto conduttore di Fox News per otto anni. Una nomina giudicata "a sorpresa" dagli analisti.
Tra le altre nomine c'è anche quella di Mike Huckabee, ex governatore dell'Arkansas, come ambasciatore in Israele. "Lavorerà senza sosta per portare la pace in Medio Oriente", ha affermato il tycoon.
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Per i network americani, il tycoon è inoltre pronto a nominare agli Esteri il 53enne senatore della Florida Marco Rubio, che diventerebbe così il primo segretario di Stato latino. Un premio anche per il ruolo decisivo che ha giocato in campagna elettorale (e che potrà continuare a giocare) con l'elettorato ispanico, dove Trump ha aumentato sensibilmente i suoi consensi. Rubio ha infatti curato al meglio la campagna elettorale repubblicana in lingua spagnola, cruciale per il successo registrato tra i latinos. Nelle primarie del 2016 Rubio e Trump se n'erano dette di tutti i colori (il primo aveva fatto allusioni sessuali evocando le mani piccole del tycoon), ma poi il senatore, vicepresidente della commissione intelligence ed ex di quella Esteri, si è progressivamente allineato alle posizioni del magnate newyorkese. Anche sulla guerra in Ucraina: prima diventando uno dei 15 senatori repubblicani che non votarono i 95 miliardi di aiuti a Kiev in aprile, poi definendo inevitabile una "soluzione negoziata". Ma non è un isolazionista, è per il mantenimento della Nato (nella prima presidenza Trump co-promosse un emendamento per rendergli più difficile ritirarsi dall'Alleanza) e si è battuto per il blocco di Huawei e anche di TikTok, che il presidente aletto invece ora vorrebbe salvare per non alienarsi milioni di utenti-elettori. Ecco perché suscita qualche perplessità nel mondo Maga. Ma Rubio è considerato un falco sulla Cina - da cui è stato sanzionato nel 2020 per le dure critiche alla stretta di Pechino su Hong Kong - sull'Iran, sul Venezuela di Maduro e su Cuba, l'isola di cui è originario: è nipote di un uomo entrato illegalmente negli Stati Uniti nel 1956, espulso e poi ammesso.
Michael Waltz, prossimo consigliere per la Sicurezza nazionale, è stato il primo Green Beret a servire in Congresso, pluripremiato in 27 anni di missioni di combattimento all'estero, e ha servito come consigliere della Casa Bianca nonché dei segretari alla Difesa Robert Gates e Donald Rumsfeld. "Mike è un leader rinomato nella sicurezza nazionale e un esperto delle minacce poste da Cina, Russia, Iran e dal terrorismo globale", ha scritto il tycoon su Truth, sottolineando anche che Waltz è "un forte sostenitore dell'agenda della mia politica estera e sarà un sostenitore della pace attraverso la forza".
Trump ha altresì annunciato di aver nominato come inviato speciale per il Medioriente il magnate dell'immobiliare Steven C. Witkoff. "Steve è un leader molto rispettato nel mondo degli affari e della filantropia, che ha reso ogni progetto e comunità in cui è stato coinvolto più forti e più prosperi. Steve sarà una voce instancabile per la pace e ci renderà tutti orgogliosi", ha scritto il presidente eletto in una nota.
Finora il repubblicano ha annunciato solo alcuni nomi della sua futura squadra. La sua campaign manager Susie Wiles come chief of staff e l'ex deputato Lee Zeldin alla guida dell'agenzia per la Protezione dell'ambiente (Epa). Per la Giustizia salgono le quotazioni dell'ex presidente della Sec, Jay Clayton, dopo che il senatore del Missouri Eric Schmitt si è chiamato fuori. In pole per il Tesoro l'hedge fund manager Scott Bessent, top fundraiser di Trump e suo ex consigliere economico (favorevole ai dazi), dopo che si è sfilato dalla corsa il suo collega John Paulson. Il senatore repubblicano del Tennessee ed ex ambasciatore in Giappone Bill Hagerty, che ha chiesto il taglio immediato degli aiuti all'Ucraina, è in lizza per diversi incarichi.