Fotogallery - Texas, primo comizio elettorale per Donald Trump
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Il tycoon ha parlato anche dei suoi guai giudiziari, sottolineando che "il procuratore di New York mi persegue per niente, non c'è alcun reato. Su di me inchiesta stalinista"
In Texas primo comizio di campagna elettorale per Donald Trump. Scendendo dal suo jet personale all'aeroporto di Waco, il tyccon è stato accolto dal coro "Usa, Usa" e dall'ovazione di migliaia di fan. Molti suoi sostenitori agitavano cartelli con scritto "caccia alle streghe" (espressione da lui usata per le inchieste che lo incalzano) e indossavano t-shirt con lo slogan "God, guns and Trump". "Rimettetemi alla Casa Bianca, l'America sarà nuovamente un Paese libero e voi sarete vendicati", ha detto l'ex presidente.
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"Il regime di Biden ha usato le forze dell'ordine e della giustizia come un arma", trasformando il Paese in una "repubblica delle banane". "Sarò il vostro guerriero, la vostra giustizia, la vostra vendetta", ha promesso poco dopo, rivolgendosi in particolare a quelli che sono stati "offesi o trattati ingiustamente".
Il tycoon ha poi parlato dei suoi guai giudiziari. "Il procuratore di New York mi persegue per niente, non è un reato, non è un reato minore", ha affermato attaccando il procuratore Alvin Bragg alla vigilia della riunione del gran giurì che potrebbe decidere sulla sua incriminazione per il caso della pornostar Stormy Daniel. "Non mi è mai piaciuta con quella faccia da cavallo", ha quindi aggiunto, rispolverando un epiteto che aveva già usato contro di lei. E ha paragonato le inchieste che lo incalzano allo "spettacolo horror della Russia stalinista".
Ma il suo comizio davanti a migliaia di fan in estasi è stato un attacco a 360 gradi contro tutto e tutti, in un momento e in un luogo altamente simbolici. In questi giorni infatti ricorre il 30esimo anniversario dell'assedio di Waco, la controversa operazione dell'Fbi per espugnare il ranch della setta religiosa dei davidiani, sospettata tra l'altro di avere un arsenale illegale. L'assedio, durato 50 giorni e conclusosi con un incendio nel quale morirono 86 persone, è visto da molti estremisti di destra come un esempio degli abusi da parte del governo e i media Usa ritengono che Trump abbia voluto così mobilitare la parte più radicale della sua base, suggerendo un accostamento con la sua situazione di "perseguitato" dalla giustizia.
Nel mirino del suo comizio, oltre al "regime di Biden", che usa la magistratura come un'arma trasformando il Paese in una "repubblica delle banane", anche "l'Fbi corrotto", il "Deep State" che gli rema contro, le fake news, comunisti e marxisti, l'invasione degli immigrati al confine col Messico, le "elezioni rubate". E poi gli attacchi personali contro Hillary Clinton, Hunter Biden e lo stesso Biden, accusati di aver preso soldi dalla Cina. Strali anche per Ron DeSantis, considerato il suo principale rivale potenziale nelle presidenziali, tacciato di ingratitudine dopo che lo aveva supplicato per un endorsement a governatore della Florida che lo lancio' "come un razzo".
"I nostri nemici - ha attaccato - cercano disperatamente di fermarci e i nostri avversari hanno fatto tutto il possibile per schiacciare il nostro spirito e spezzare la nostra volontà, ma hanno fallito. Ci hanno solo reso più forti. E il 2024 è la battaglia finale, sarà quella più importante. Rimettetemi alla Casa Bianca, il loro regno finirà e l'America sarà di nuovo una nazione libera. Sarò il vostro guerriero, la vostra giustizia, la vostra vendetta", ha promesso difendendo anche gli assalitori di Capitol Hill.