Trump ritira a Biden l'accesso a informazioni classificate: "Joe sei licenziato"

Diciannove Stati Usa governati dai democratici hanno fatto causa a Donald Trump e al segretario al Tesoro, Scott Bessent, per aver consentito allo staff di Elon Musk di accedere ai dati del Dipartimento del Tesoro. Lo riportano i media americani. Nell'azione legale, Trump e Bessent sono accusati di aver violato la legge federale consentendo alle persone che lavorando con Musk al Dipartimento dell'Efficienza di accedere alle informazioni del Tesoro, senza la propria autorizzazione e senza un'appropriata valutazione sull'impatto sulla privacy.

Secondo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la Nato dovrebbe espandere la sua presenza in Groenlandia, data la spinta di Donald Trump a prendere il controllo dell'isola. Per Scholz, il principio di inviolabilità dei confini dovrebbe applicarsi a tutti gli Stati. "Il cambiamento climatico sta cambiando la regione artica, aprendo nuove rotte di navigazione in cui Cina e Russia hanno un grande interesse. Quindi ci sono legittime questioni di sicurezza che dobbiamo discutere tra di noi all'interno della Nato. A mio parere, dovremmo aumentare la presenza della Nato in Groenlandia", ha affermato.

"Non c'è alcun motivo per cui Joe Biden debba continuare a ricevere l'accesso a informazioni riservate. Per questi stiamo revocando immediatamente le sue autorizzazioni di sicurezza e mettendo fine ai suoi briefing giornalieri di intelligence". Lo annuncia Donald Trump sul suo social Truth, sottolineando che Biden ha creato un precedente nel 2021 quando ha dato ordine alla comunità di intelligence di fermare "il mio accesso ai dettagli sulla sicurezza nazionale". "Joe, sei licenziato", ha concluso Trump.

Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che ha nel mirino il Sud Africa, accusato di violazioni dei diritti umani. L'ordine rappresenta un ulteriore deterioramento dei rapporti fra Washington e Johannesburg, già tesi durante l'era di Joe Biden. Trump da tempo critica il Sud Africa per aver varato una legge che prevede l'esproprio dei terreni senza compenso e nelle ultime ore il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha annunciato che non prenderà parte del G20 di Johannesburg alla metà di febbraio, puntando il dito contro l'"anti-americanismo" del Sudafrica. 

La Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato l'Halt Fentanyl Act, che classifica l'oppioide come sostanza controllata di 'Tabella I' per inasprire le pene per l'uso o lo spaccio. Il provvedimento è passato con un ampio margine di 312 voti a favore e 108 contrari, con il sostegno di 98 democratici, un numero in crescita rispetto a precedenti votazioni su misure simili. La nuova classificazione prevede una pena minima obbligatoria di 10 anni di carcere per reati legati a 100 grammi o più della sostanza.

Il Venezuela ha denunciato il "furto" dell'aereo di proprietà del governo, sequestrato ieri in repubblica Dominicana per ordine del segretario di Stato Marco Rubio. In una nota del ministero degli Esteri, Caracas denuncia "il flagrante furto di un aereo di proprietà della nazione venezuelana" eseguito "con la "complicità del governo fantoccio della Repubblica Dominicana". Caracas intraprenderà "tutte le azioni necessarie" per denunciare il furto ed esige la "restituzione immediata" dell'aereo. Per gli Stati Uniti l'acquisto del mezzo - che è stato fermato nella Repubblica Dominicana e poi inviato in Florida - avrebbe violato le sanzioni statunitensi, oltre ad altre questioni di natura penale.

 Donald Trump continua a smantellare l'eredità di Joe Biden e nel suo mirino finiscono anche le cannucce. "La prossima settimana firmerò un ordine esecutivo per mettere fine alla ridicola spinta di Biden alle cannucce di carta, che non funzionano. Torniamo alla plastica", ha annunciato Trump sul suo social Truth.

Ci sono anche i big della Ue (Germania, Francia, Spagna) e la Gran Bretagna ma non l'Italia tra i firmatari della dichiarazione congiunta dei 79 Paesi membri della Corte penale internazionale (Cpi) che criticano le sanzioni Usa all'organismo internazionale, sostenendo che "comprometterebbero gravemente tutte le situazioni attualmente sotto inchiesta, poiché la Corte potrebbe dover chiudere i suoi uffici sul campo", oltre ad "aumentare il rischio di impunità per i crimini più gravi e minacciare di erodere lo stato di diritto internazionale".