Bruxelles lavora al cambio delle regole per le navi delle Ong e al supporto alla guardia costiera libica. L'Austria pronta a schierare l'esercito
La Commissione Ue sta preparando alcune "misure concrete" sui migranti, dopo l'incontro dei ministri dell'Interno di Francia, Germania, Italia e del commissario Ue Dimitris Avramopoulos a Parigi e in vista dell'incontro informale dei ministri dell'Interno Ue di giovedì a Tallin. Intanto Spagna e Francia chiudono i loro porti agli sbarchi dei migranti soccorsi nel Mediterraneo e l'Austria si è detta pronta a schierare l'esercito se il flusso non rallenterà.
Plenaria del Parlamento Ue - "Le misure - annuncia un portavoce della Commissione europea - saranno discusse al collegio dei commissari martedì". Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker presenzierà alla seduta plenaria del Parlamento europeo per un dibattito politico sulle azioni per alleviare la pressione dei flussi migratori sull'Italia.
Le misure al vaglio dei commissari - Le misure concrete che discuteranno i commissari "non sono nuove proposte legislative" ma "un piano d'azione di misure che possono essere attuate immediatamente". Per quanto riguarda lo sbarco nei porti di altri Paesi del Mediterraneo, il portavoce non si sbilancia, dicendo che la Commissione "sostiene il codice di condotta per le organizzazioni non governative" che operano nel Mediterraneo "che sarà preparato dall'Italia", e spiegando di "non voler pregiudicare" la discussione. Tra le idee che l'Europa intende valutare ci sono quella di aiutare la Tunisia a organizzare la propria zona di "ricerca e soccorso", quella di stabilire nuove partnership con i Paesi di transito vicini alla Libia, quella di rafforzare il sostegno alla guardia costiera libica. Si pensa anche di cambiare la regola secondo cui le navi delle organizzazioni non governative, che rappresentano il 35-40% della flotta di ricerca e salvataggio, sbarcano i migranti a bordo di EunavforMed Sophia. Previsto anche un miglioramento della collaborazione tra Italia e Malta nelle operazioni di soccorso, che tuttavia, si sottolinea, non significa che i migranti saranno sbarcati sull'isola.
Il documento italiano - Per quanto riguarda il documento italiano, è stato delineato un documento su più punti che verrà presentato giovedì all'incontro dei 28. Fra questi ci sono un codice di condotta per le Ong, sostegno alla Guardia costiera libica, aiuti all'Oim e all'Unhcr affinché i centri in Libia rispondano a standard internazionali per condizioni di vita e di diritti umani. Parigi e Berlino hanno assicurato inoltre "il loro impegno in tema di relocation", e il premier, Paolo Gentiloni, ha parlato di "primi risultati" che "mi auguro generino effetti concreti".
Unhcr: irrealistico che l'Italia debba continuare a rimanere sola - L'inviato speciale delle Nazioni Unite per il Mediterraneo, Vincent Cochetel, ha intanto fatto sapere come sia "irrealistico pensare che l'Italia debba avere la responsabilità di tutti gli sbarchi" di migranti che avvengono sulle sue coste. Cochetel ha quindi chiesto "più solidarietà" da parte degli altri Paesi, mentre l'Unhcr intende proporre un "meccanismo di sbarco regionale" per distribuire il peso dell'accoglienza dei migranti.