Dopo la denuncia in lacrime dello scrittore

Dostoevskij censurato, l'Università di Milano Bicocca fa marcia indietro dopo le polemiche: "Il corso del professor Paolo Nori si terrà" | Lui: "Non so se andrò"

Lo scrittore in lacrime in un video su Instagram aveva denunciato la decisione dell'ateneo per "evitare tensioni soprattutto interne". Dopo la solidarietà del mondo della cultura e della politica il ripensamento, ma...

02 Mar 2022 - 15:35

Il corso su Dostoevskij di Paolo Nori si farà "nei giorni stabiliti e nelle modalità previste con il relatore": questo rendeva noto l'Università di Milano Bicocca dopo le polemiche scoppiate alla notizia del rinvio delle lezioni sullo scrittore russo. Sembrava così rientrata la vicenda della censura denunciata via Instagram direttamente da Nori, che, dopo il suo video in lacrime su Instagram, aveva ricevuto tante manifestazioni di solidarietà dal mondo culturale e politico. Fino al colpo di scena finale: "Non so se tornerò in Bicocca, ci devo pensare", ha risposto Nori.

"E' ridicolo", il commento a caldo di Paolo Nori - La mail, letta da Nori via Instagram, recita così: "Caro professore, il prorettore alla didattica mi ha comunicato la decisione, presa con la rettrice, di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica, soprattutto interna, in quanto momento di forte tensione".

In un crescendo di commozione, Nori aveva iniziato la sua diretta sul social, parlando della cancellazione della presenza a un festival a Reggio Emilia di un fotografo russo Alexander Gronsky che tra l'altro si è schierato contro la guerra in Ucraina. Il suo corso, invece, in quattro lezioni sui romanzi di Dostoevskij, gratuite e aperte a tutti, era "stato ufficialmente rimandato".

Così lo scrittore parmigiano Paolo Nori aveva denunciato che l'Università di Milano Bicocca aveva "proibito" un corso che lui doveva tenere sui romanzi del celebre romanziere e filosofo russo Fedor Dostoevskij (1821-1881), per "evitare ogni forma di polemica" alla luce della guerra in Ucraina. Il 58enne, che insegna anche al Dipartimento di Studi umanistici dello Iulm di Milano, aveva raccontato in lacrime: "Essere russo oggi in Italia è una colpa, anche da morto. La situazione in Ucraina è orribile e proprio in questi giorni bisognerebbe leggere più Dostoevskij". 

"E' una cosa che io non riesco a capire: non solo essere un russo vivente è una colpa oggi in Italia, ma, - aveva aggiunto, - anche essere un russo morto, che quando era vivo è stato condannato a morte nel 1849 perché aveva letto una cosa proibita. Queste cose che stanno succedendo in Italia sono cose ridicole. Un'università italiana che proibisce un corso di Dostoevskij, è una cosa da non credere e non volevo credere a questa mail".

Dodici ore dopo l'università cambia posizione. "Il corso dello scrittore Paolo Nori si inserisce all'interno dei percorsi Bbetween writing, percorsi rivolti a studenti e alla cittadinanza che mirano a sviluppare competenze trasversali attraverso forme di scrittura. L'ateneo conferma che tale corso si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore", l'annuncio.

Critiche sul profilo dell'università - La denuncia fatta da Paolo Nori sui social ha subito ricevuto immediata solidarietà e sono stati numerosi su Facebook i messaggi di protesta a commento degli ultimi post sul profilo dell'Università Bicocca. Di questo tenore: "Mi auguro che gli studenti cambino tutti università! A Milano c'è una nuova forma di dittatura, dalla Scala all'università. Una follia". "Almeno nei luoghi che dovrebbero fare cultura e formazione che si cerchi di tenere un equilibrio e un senso della realtà e della giustizia!", fa eco una studentessa. "Ma vi rendete conto o no della pericolosità nel cancellare (posticipare) lezioni su Dostoevskij? Non ritenete i vostri studenti capaci di distinguere tra cose che non sono minimamente paragonabili tra loro?", chiede un altro. "Mi domando se l'Università Milano Bicocca abbia chiaro quale sia il compito culturale che le compete: il gesto di censura è di una gravità assoluta, ha delle implicazioni di follia politica totale. Cosa facciamo, cancelliamo la cultura russa dalla storia europea?", afferma una donna. "Roba da Russia di Putin", scrive, lapidario, un altro commentatore.

A Milano il flash mob per la pace dell'Accademia ucraina di balletto: l'esibizione degli allievi ucraini e russi contro la guerra

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© Accademia ucraina di balletto
© Accademia ucraina di balletto
© Accademia ucraina di balletto

© Accademia ucraina di balletto

© Accademia ucraina di balletto

La solidarietà del mondo della politica - Da Renzi a M5s si era rimarcata l'assurdità della scelta dell'università. Era già pronta anche un'interrogazione parlamentare. "Proibire di studiare Dostoevskij contro Putin significa essere folli. In questo tempo bisogna studiare di più, non di meno: in università servono maestri, non burocrati incapaci", era intervenuto sui social il leader Iv Matteo Renzi

"Se fosse confermata, la notizia della cancellazione da parte dell'università Bicocca del corso tenuto dal professor Paolo Nori su Dostoevskij, avrebbe dell'assurdo. Si tratterebbe di un insensato tentativo di censura all'interno di una università italiana. Quanto sta avvenendo in Ucraina è ingiustificabile, tragico e terribile, ma non si combatte con la censura della cultura russa e di uno dei più grandi scrittori e pensatori di tutti i tempi come Dostoevskij". Così le esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura al Senato Danila De Lucia, Michela Montevecchi, Orietta Vanin, Loredana Russo e Mariolina Castellone. 

"La cultura è l'antidoto più potente contro la guerra e la violenza. Fermare la cultura è una scelta stupida e violenta. Fermate subito questa giostra infernale!". Lo scriveva su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana e vicepresidente della commissione cultura di Montecitorio Nicola Fratoianni, che aveva dichiarato l'intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare al governo sull'episodio.

Nori: non so se tornerò in Bicocca, ci devo pensare - "Ancora non so se ci vado oppure no. Ci devo pensare. Non è che mi chiamano e io corro. Non so se voglio andare in una Università che ha immaginato che Dostoevskij sia qualcosa che genera tensione. Ci penso e poi rispondo con calma. Ho altro da fare adesso". Così ha risposto lo scrittore Paolo Nori che ha visto prima cancellato il suo corso su Dostoevskij all'Università Bicocca di Milano e poi ripristinato dopo le proteste scoppiate sui social.

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