Il Centro nazionale trapianti italiano ha bloccato le donazioni da parte di tutti coloro che sono stati in Africa negli ultimi 60 giorni
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Il sangue e gli organi di un paziente infetto possono trasmettere il virus Ebola sin dall'inizio della malattia, prima della comparsa dei sintomi. Lo sottolinea il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, Ecdc. Per questo motivo, il Centro nazionale trapianti italiano ha bloccato le donazioni di sangue, organi, cellule e tessuti da parte di tutti coloro che sono stati in Africa negli ultimi 60 giorni.
"Il documento dell'Ecdc - spiega il direttore del Cnt, Nanni Costa - evidenzia come Ebola sia un problema di sanità pubblica ma avverte anche che un rischio contagio attraverso gli organi e il sangue non è escluso. Per questo è necessario prendere precauzioni nei settori trapianti e sangue".
"La trasmissione del virus attraverso un eventuale organo trapiantato è più diretta e immediata rispetto alla trasmissione del virus attraverso i fluidi corporei - continua Costa - Ciò significa che se una persona sospettata di essersi contagiata arriva dall'Africa senza alcun sintomo, questa persona non è contagiosa ma dovrà attendere 21 giorni per l'eventuale comparsa dei sintomi, ed è proprio dalla comparsa dei sintomi che diventerò infettiva per le altre persone. La stessa persona, se infettata, potrebbe però trasmettere il virus attraverso i suoi organi, in caso di donazione, o attraverso il sangue con le trasfusioni, ancora prima della comparsa dei sintomi".
No trasfusioni da persone a rischio Ebola - Sarà vietato donare il sangue anche per coloro che avessero eventualmente avuto contatti con persone a rischio Ebola provenienti dai paesi africani colpiti dall'epidemia. Lo ha detto il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giuliano Grazzini, annunciano che lunedì sarà inviata una circolare in merito a tutti servizi trasfusionali sul territorio. Grazzini però rassicura: "Si tratta solo di una misura a fini precauzionali. I pericoli sono lontani e teorici".
Spagna, sta meglio l'infermiera malata - L'infermiera ausiliaria spagnola che lotta contro l'Ebola in un ospedale di Madrid sta meglio e ha ricominciato a parlare: è quanto si apprende da fonti dell'ospedale. Teresa Romero "sta meglio di ieri. Le sue condizioni sono migliorate durante la notte. E' cosciente e parla a volte, quando è di buon umore", ha detto la fonte che ha voluto mantenere l'anonimato.