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Si tratta del primo rapporto ufficiale sulle operazioni effettuate dopo l'ondata di violenze scatenata dalla criminalitò organizzata in tutto il Paese
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In Ecuador le Forze armate nazionali hanno ucciso cinque "terroristi", ne hanno arrestati 329 e hanno liberato 41 ostaggi. Lo ha reso noto il capo del Comando congiunto, Jaime Vela. Si tratta del primo rapporto ufficiale sulle operazioni effettuate dopo l'ondata di violenze scatenata dalla criminalitò organizzata in tutto il Paese.
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Sono 139 le persone ancora in ostaggio in almeno cinque prigioni (a Cuenca, Azogues, Napo, Ambato e Latacunga) in Ecuador, comprese guardie e personale amministrativo, dove i reclusi si sono ribellati come misura di protesta contro la dura politica che il presidente Daniel Noboa vuole implementare nel sistema carcerario. Secondo il Servizio penitenziario (Snai), "non esiste alcun ostaggio che sia stato assassinato".
Tuttavia, non è stato ancora riferito se le forze dell'ordine siano riuscite a entrare nelle carceri dove si sono verificati i disordini. Mentre la polizia ha riferito che due agenti risultano sequestrati nel carcere di Turi, a Cuenca. Per quanto riguarda le oltre 300 persone arrestate nel frattempo dalle forze armate, il comandante dell'Esercito, Nelson Proaño, ha indicato che la maggior parte di loro appartiene alle gang Tiguerones, Lobos e Choneros.
Questi gruppi, insieme ad altri, sono stati dichiarati "terroristi ed entita' non statali belligeranti che costituiscono obiettivi militari", sulla base del decreto 111 firmato dal capo dello Stato, dove si riconosce che l'Ecuador affronta "un conflitto armato interno".