Un'azienda specializzata nel settore si dichiara subissata dalle richieste delle famiglie italiane di rifugi per proteggersi dalle possibili conseguenze della guerra
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Dopo lo scoppio della guerra nel cuore dell'Europa, la preoccupazione degli italiani per la loro sicurezza cresce e in molti corrono ai ripari, anzi ai rifugi antiatomici. "Le richieste per la realizzazione di bunker sono improvvisamente aumentate: un'isteria ingiustificata". A lanciare l'allarme l'imprenditore Giulio Cavicchioli titolare di un'impresa mantovana specializzata nella realizzazione di bunker e rifugi.
Secondo l'imprenditore si tratterebbe di "un'avvilente corsa all'acquisto spinta da un impulso emotivo". La sua azienda "Minus Energie", che produce a Lucerna, ha collaborato con la Nato e l'Aviazione italiana e da anni importa sistemi per la realizzazione di costruzioni di massima sicurezza ma adesso ha a che fare con "un'ingiustificata isteria dovuta alla paura della guerra anche qui in Italia e questo mi dispiace molto", spiega Cavicchioli.
Da giovedì scorso riceve in media una decina di richieste al giorno, tra mail e telefonate: "Molte arrivano da gente sprovveduta e disorientata sul da farsi mentre finora una decina di persone si sono attivate concretamente per realizzare un bunker sotto la propria villa". Le richieste - spiega ancora Cavicchioli - arrivano soprattutto da professionisti e gente benestante del Centro e Nord Italia che desiderano "proteggere la loro famiglia". Ai timori per le pandemie adesso si sono aggiunti quelli per i disastri di natura chimica e nucleare, ovviamente alimentati dall'inizio della guerra in Ucraina. L'imprenditore specifica poi che non si tratta di una clientela estremamente facoltosa visto che spesso i ricchi dispongono già di jet o elicotteri che per loro costituiscono già una valida via di fuga. Mentre i costi dei rifugi variano tra i 50 e 90mila euro.