Giza, incendio in una chiesa: le immagini
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Il rogo è divampato nell'edificio di culto di Abu Sifin, situato nel popolare quartiere di Imbaba
Domenica di lutto per la comunità copta egiziana, che piange 41 morti nell'incendio divampato all'interno della chiesa di Abu Sifin al Cairo, nel governatorato di Giza. Le fiamme sono state provocate da un cortocircuito del condizionatore d'aria vicino a un generatore di corrente, secondo le autorità locali. Al ripristino dell'erogazione di elettricità, una scintilla avrebbe innescato il rogo, come ha reso noto il viceministro dell'Interno e direttore della sicurezza di Giza, Hicham Nasr, dopo che gli esperti si sono recati sul posto per le indagini una volta domato l'incendio.
Il ministero della Salute ha detto di aver inviato 37 ambulanze per soccorrere i feriti, che ammontano a 14. Tra le vittime ci sarebbe anche Abdel Masih, sacerdote della chiesa di Abu Sifin. Il suo corpo è stato trasportato all'ospedale di Al Agouza, alla periferia del distretto di Giza. Nel novero dei feriti, ci sono anche due agenti e tre membri della Protezione civile, ha reso noto il ministero dell'Interno.
Le reazioni - Non sono mancate le reazioni ufficiali: il presidente dell'Egitto, Abdel Fattah al-Sisi, ha subito scritto su Facebook di seguire da vicino gli sviluppi dell'incidente, ordinando agli apparati e alle istituzioni statali competenti di adottare tutte le misure necessarie e di fornire assistenza ai feriti. Il capo dello Stato egiziano ha poi affermato di aver "presentato le sue condoglianze per telefono" a Tawadros II, capo della Chiesa ortodossa copta dal 2012.
I risarcimenti - Il primo ministro, Mostafa Mabdouly, ha dichiarato che il governo darà 100.000 sterline egiziane alle famiglie di ogni vittima e 20.000 sterline, a seconda del grado di lesioni, ai feriti. Il grande imam di Al-Azhar, la principale istituzione musulmana egiziana, ha espresso le proprie condoglianze per "il tragico incidente" e ha affermato "la disponibilita' degli ospedali di Al-Azhar ad accogliere i feriti". I copti sono la più grande comunità cristiana del Medio Oriente e rappresentano almeno 10 milioni sui 103 milioni di cittadini egiziani.
Gli attacchi alla minoranza religiosa - La minoranza religiosa in passato ha subito attacchi di matrice jihadista e denunciato discriminazioni nel Paese a maggioranza musulmana. I copti sono bersaglio di violenze in particolare dopo che Sisi nel 2013 ha rovesciato il suo predecessore islamista, Mohamed Morsi. L'attuale presidente e' il primo leader egiziano a partecipare ogni anno alla messa copta di Natale e ha recentemente nominato il primo giudice di questa comunita' religiosa a capo della Corte costituzionale suprema.
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