Egitto, nuovi scontri tra poliziotti e manifestanti pro-Morsi: 17 morti
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Le vittime in quattro città diverse del Paese, dove sale la tensione a pochi giorni dall'udienza del processo contro il presidente deposto. Decine i feriti
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E' di diciassette morti e di decine di feriti il bilancio provvisorio degli scontri in corso in varie città dell'Egitto. Le vittime sarebbero state uccise con colpi di arma da fuoco a Il Cairo, Alessandria, Ismailiya, sul Canale di Suez, e Fayoum, città capoluogo dell'oasi omonima. La tensione è tornata a salire nel Paese con le proteste contro la deposizione del presidente Mohamed Morsi, a cinque giorni dall'udienza di un processo contro di lui.
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Una persona è morta nel quartiere cairota di Medinet Nasr, un'altra ad Alessandria d'Egitto, due a Ismailiya, sul Canale di Suez, ed una al Fayoum, nella città capoluogo del'oasi omonima, 120 chilometri a sudovest del Cairo. Reparti di polizia in tenuta antisommossa erano stati schierati dalle prime ore del mattino in varie zone della capitale e del paese dopo l'annuncio di ieri delle manifestazioni da parte dell'Alleanza per il sostegno della Legittimità (Nals), la coalizione che raccoglie vari gruppi che chiedono il ritorno alla presidenza di Morsi, primo tra i quali i Fratelli Musulmani.
Scontri solo con feriti si erano già avuti in mattinata a Il Cairo, nel quartiere Faysal, sulla strada delle Piramidi, e vicino all'università islamica di Al Azhar. Per ora non è chiaro chi abbia sparato i colpi che hanno provocato i morti, mentre - secondo fonti della sicurezza - poliziotti respingevano con bombe lacrimogene i manifestanti che lanciavano sassi e bottiglie molotov