ACCUSATI DI ESSERE SPIE

Egitto, nuovo video shock dei jihadisti "Sono spie del Mossad": quattro decapitati

Ancora orrore, questa volta in Sinai. Intanto al confine tra Siria e Israele 43 caschi blu delle Figi sono stati presi in ostaggio da un gruppo di miliziani qaedisti

28 Ago 2014 - 21:21
 © ansa

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Quattro persone sono state decapitate in Egitto, nel Sinai, da un gruppo di jihadisti vicino ad Al Qaeda. L'esecuzione è stata filmata e il video è stato pubblicato sul web. Nelle immagini si vede il boia, a volto coperto, agire con un coltello: dopo la decapitazione, le teste dei quattro vengono appoggiate sui loro cadaveri, mentre la sabbia del deserto si tinge di sangue. Secondo i jihadisti, i quattro sarebbero spie del Mossad.

Qaedisti catturano 43 caschi blu in Siria - 43 caschi blu dell'Onu delle Figi sono stati presi in ostaggio da un gruppo di miliziani qaedisti sulle Alture del Golan, al confine con Israele, durante scontri tra ribelli e forze del regime di Damasco. La notizia, diffusa dalla tv panaraba al Arabiya, è stata confermata dall'ufficio del portavoce del Segretario Generale Ban Ki-moon, che ha aggiunto: altri 81 peacekeeper, di nazionalità filippina, sono invece circondati nelle loro posizioni da "gruppi armati designati come terroristi dal Consiglio di Sicurezza e altri gruppi armati non statali"

. "Le Nazioni Unite stanno facendo ogni sforzo per assicurare il rilascio dei caschi blu e per riportare la piena libertà di movimento della forza in tutta la sua area di operazione", si legge in una nota del portavoce.

LA UE PENSA A SANZIONI - L'Unione europea sta valutando la possibilità di utilizzare le sanzioni già esistenti per impedire che l'Isis possa incassare denaro dalle vendite di petrolio. Il summit Ue, secondo il testo ancora provvisorio delle conclusioni, potrebbe quindi chiedere al Consiglio di valutare un uso "più efficace" delle sanzioni già esistenti con l'obiettivo specifico di impedire alle forze jihadiste dello Stato islamico in Iraq di beneficiare dei proventi delle vendite "illegali" di petrolio o altre risorse naturali sui mercati internazionali.

Nella parte delle conclusioni dedicata alla situazione in Iraq e Siria, i 28 si dicono "estremamente turbati" del deterioramento della situazione nei due Paesi in termini umanitari e di sicurezza a causa dell'occupazione di parte dei territori da parte delle forze dell'Isis. E condannano con fermezza le uccisioni indiscriminate e le violazione dei diritti umani compiute soprattutto ai danni di minoranze religiose ed etniche. L'Ue si dice quindi "determinata" a contrastare la minaccia rappresentata dall'Isis e da altri gruppi terroristici operanti in Iraq e Siria e da' il suo sostegno alle iniziative prese da singoli Paesi per fornire attrezzature militari alle forze di Baghdad.

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