Sono accusati dell'uccisione di due agenti, di disordini e terrorismo
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La Corte d'assise egiziana di Minya ha condannato a morte 529 Fratelli musulmani, inviando il dossier al Gran Muftì che ha il compito di ratificare le condanne a morte o di respingerle. I condannati sono accusati della morte di due poliziotti, dei disordini di agosto nelle manifestazioni pro-Morsi e di appartenere a un'organizzazione terroristica.
Le condanne a morte sono state emesse nell'ambito del processo che vede imputati oltre 1.200 sostenitori dei Fratelli musulmani per i disordini in Alto Egitto il 14 agosto del 2013. La maggior parte degli imputati sono contumaci. Diciassette sono stati prosciolti dalle accuse, mentre nei due giorni a venire dovranno comparire in aula altri 700 pro-Morsi anche loro accusati di avere attaccato un commissariato di polizia e di avere partecipato agli scontri e alle violenze. Tra loro figura la guida spirituale della Confraternita Mohamed Badie.