Imamoglu "riconquista" la città turca, dopo che il precedente voto era stato annullato in seguito alle irregolarità denunciate dal partito di Erdogan
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Schiaffo a Erdogan. L'opposizione turca ha conquistato Istanbul, finora feudo del partito Akp del presidente. Ekrem Imamoglu, 49 anni, astro nascente della politica turca è stato eletto sindaco, battendo Binali Yildirim, fedelissimo del presidente turco. Imamoglu aveva già sconfitto Yildirim nelle municipali del 31 marzo, ma il partito di Erdogan aveva presentato ricorso denunciando irregolarità e aveva ottenuto l'annullamento del risultato.
Imamoglu: "A Istanbul ha vinto la democrazia" - Urla di gioia e festeggiamenti al comitato elettorale di Ekrem Imamoglu a Istanbul dopo i primi risultati della ripetizione delle elezioni comunali. "Ha vinto la democrazia. Hanno vinto i 16 milioni di abitanti di Istanbul - ha detto Imamoglu - . Abbiamo chiuso una vecchia pagina e ne abbiamo aperto una nuova. Lavorerò senza escludere nessuno. L'ora della democrazia si era purtroppo interrotta il 31 marzo, ma adesso è ripartita".
Erdogan ammette la sconfitta: "Mi congratulo con Inamoglu" - Nella serata di domenica, a scrutinio ancora non terminato, sono arrivate le congratulazioni per Inamoglu anche da parte di Erdogan. "Mi congratulo con Ekrem Imamoglu che secondo i risultati ufficiosi ha vinto. Oggi la volontà della nazione si è manifestata ancora una volta", ha scritto infatti su Twitter il presidente turco. "Continueremo come prima a marciare verso i nostri obiettivi del 2023 nell'unità e nell'unione, nel rispetto della democrazia, dello stato di diritto, della pace, della prosperità e della stabilità del nostro Paese", ha aggiunto Erdogan.
Accettate anche le schede con timbri errati - Non sono però mancate le polemiche per la decisione della Commissione elettorale suprema che ha accolto alcuni ricorsi presentati dall'Akp del presidente Erdogan e dall'opposizione socialdemocratica del Chp che chiedevano di considerare valide le schede che sono state impiegate in numerosi seggi senza il timbro ufficiale, con il timbro delle passate elezioni o con timbri multipli. La decisione dovrebbe evitare ricorsi al riguardo.
Nel referendum presidenzialista del 2017, vinto di misura da Erdogan, la decisione di considerare valide anche le schede senza timbro aveva suscitato forti polemiche.