Verso il ballottaggio, i candidati all'Eliseo tra lacrime e applausi
© Afp | I sostenitori di En Marche esultano dopo i risultati del primo turno
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L'attuale inquilino dell'Eliseo supera il 27% dei consensi e porta a casa oltre 3 punti in più rispetto al 2017. Anche la leader del Rassemblement National, che si attesta al 24%, migliora il suo risultato
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Alle elezioni presidenziali francesi il previsto testa a testa fra Emmanuel Macron e Marine Le Pen non c'è stato. I due, come da pronostico, si sfideranno al secondo turno (che si terrà il 24 aprile), ma il presidente uscente si presenterà ai nastri di partenza con un discreto vantaggio: secondo i dati definitivi ha ottenuto il 27,85% contro il 23,15%). Per entrambi si tratta di un miglioramento rispetto a cinque anni fa, quando il leader di En Marche si fermò al 24% mentre la presidente del Rassemblement National fece registrare il 21,4% dei consensi.
Ottimo terzo posto per Mélenchon - Al terzo posto si piazza Jean-Luc Melenchon, candidato della sinistra radicale. Per lui il 21,95% dei consensi, specie nella fascia di età 18-34 anni dove risulterebbe il più votato. Quarta piazza per Eric Zemmour, l'ex giornalista di estrema destra porta a casa il 7% delle preferenze. Crollano definitivamente i partiti tradizionali con la candidata dei repubblicani, Valérie Pécresse, meno del 5% e quella dei socialisti, Anne Hidalgo, ancora più in basso (sotto il 2%).
Macron: "Ora un nuovo grande movimento d'unità" - Macron però non canta ancora vittoria. "Nulla è ancora deciso, le prossime due settimane saranno decisive per la Francia e per l'Europa", dice ai suoi sostenitori che lo acclamano. Il presidente uscente invita tutti i francesi a "unirsi a noi" annunciando la volontà di creare un "grande movimento politico di unità e di azione". I destinatari del messaggio sono Anne Hidalgo, Yannick Jadot, Valérie Pécresse e Fabien Roussel che hanno pubblicamente invitato a votarlo al ballottaggio.
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Le Pen: "Chi non ha votato Macron si unisca a noi" - Marine Le Pen, invece, fa appello a tutti quelli che non hanno votato per Macron a "unirsi al nostro Rassemblement". La promessa è quella di "rimettere in ordine la Francia" nei prossimi cinque anni. Risponde in maniera positiva Zemmour che dà indicazioni di voto per Le Pen, porta sbattuta in faccia invece da parte di Mélenchon.
Mélenchon: "Non bisogna dare un solo voto a Le Pen" - "Sappiamo per chi non voteremo mai. Non bisogna dare un solo voto alla signora Le Pen", dice Mélenchon senza giri di parole. Proprio i sostenitori del terzo classificato potrebbero essere l'ago della bilancia del secondo turno. Pure Macron ne è consapevole tanto da dedicare a loro un passaggio del suo discorso parlando di "alcuni" che lo sosterranno al secondo turno "per bloccare l'estrema destra".
Cresce l'astensione: il 4% in più del 2017 - L'astensione alle presidenziali è stata del 26,31%. Al primo turno di cinque anni fa l'astensione fu del 22,2% ma nel 2002, anno del record dei non votanti, era arrivata alla cifra record del 28,4%.
Ecco cosa dicono i sondaggi in vista del ballottaggio - Tutto è già proiettato verso il 24 aprile e il bis della sfida Macron-Le Pen. Cinque anni fa per l'attuale inquilino dell'Eliseo fu un vero trionfo con il 66% dei voti. In questa occasione, secondo le prime rilevazioni dei sondaggisti, il vantaggio sarebbe 54% a 46%. Un margine comunque sufficiente per tenere saldamente nelle sue mani la Francia.
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