In netto calo gli attuali partiti di governo

Elezioni in Groenlandia, vince l'opposizione di centrodestra: bene anche i nazionalisti

Il voto è stato contraddistinto da un'ondata di nazionalismo per chiedere che l'isola artica, ambita da Trump, raggiunga rapidamente l'indipendenza. L'affluenza è stata massiccia nell'unico seggio elettorale allestito nella capitale Nuuk

12 Mar 2025 - 14:49

L'opposizione di centrodestra ha vinto le elezioni legislative in Groenlandia. Lo ha riferito il canale pubblico groenlandese Knr. Il voto è stato contraddistinto da un'ondata di nazionalismo per chiedere che l'isola artica, ambita da Donald Trump, raggiunga rapidamente l'indipendenza. Il voto ha premiato il partito democratico Demokraatit, formazione "social-liberale", con oltre il 30% dei voti. Bene anche i nazionalisti di Naleraq con il 23%. Sia il partito Demokraatit sia Naleraq sono favorevoli all'indipendenza dalla Danimarca. Netto calo invece per i partiti del governo uscente: gli ambientalisti di sinistra di Inuit Ataqatigiit sono al 21 (-15 % rispetto al 2021) e i socialdemocratici di Siumut al 15% (-14%). 

Massiccio afflusso alle urne per le legislative

 Il risultato a sorpresa è giunto dopo una giornata elettorale molto partecipata. I 56mila cittadini groenlandesi hanno votato in massa per le elezioni legislative. Il voto è stato contraddistinto dalle dichiarazioni del presidente americano, che vuole l'isola artica con insistenza a volte minacciosa. La partecipazione al voto, secondo i funzionari elettorali, è stata alta nell'unico seggio elettorale di Nuuk, la capitale. Inizialmente previsto per le 20, l'orario di chiusura dei seggi è stato prolungato di mezz'ora per consentire a tutti gli elettori in fila di esprimersi.

Elezioni in Groenlandia, vincono sovranisti e indipendentisti: la festa alle urne

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Il percorso verso l'indipendenza

 La Groenlandia è un territorio autonomo della Danimarca, un alleato di lunga data degli Stati Uniti. Copenaghen ha respinto le minacce di Trump, ma allo stesso tempo ha riconosciuto il diritto dell'isola all'indipendenza, qualora decidesse di esercitarlo. La Groenlandia ha ottenuto l'autonomia nel 1979 e si governa attraverso il proprio Parlamento. Un trattato con gli Stati Uniti e una base militare americana danno a Washington voce in capitolo sulla difesa del territorio. I groenlandesi hanno votato a stragrande maggioranza a favore dell'autogoverno in un referendum del 2009, che ha anche stabilito un percorso verso l'indipendenza qualora la popolazione dell'isola lo sostenesse. In base ai termini di quel referendum, la Danimarca rimane responsabile della difesa e degli affari esteri della Groenlandia, mentre il governo locale gestisce le altre questioni. La questione indipendenza è complessa perché il Paese versa all'isola circa 580 milioni di euro di sussidi ogni anno.

Un territorio ricco di risorse minerarie

 La Groenlandia, l'isola più grande del mondo, è per l'80% situata sopra il Circolo polare artico e ghiacciata. Il cambiamento climatico sta assottigliando il ghiaccio, prospettando l'apertura di un passaggio a Nord Ovest per il commercio internazionale e riaccendendo la competizione con Russia, Cina e altri Paesi per l'accesso alle risorse minerarie della regione. La Groenlandia si trova strategicamente lungo due potenziali rotte artiche, che potrebbero ridurre i tempi di navigazione tra l'Atlantico settentrionale e il Pacifico, evitando i "colli di bottiglia" dei canali di Suez e di Panama. Il suo territorio possiede grandi giacimenti di terre rare, minerali essenziali per la produzione di computer, smartphone, batterie, tecnologie solari ed eoliche. Il Geological Survey, l'insieme dei sondaggi che permettono di analizzare il suolo in profondità, ha inoltre identificato possibili giacimenti offshore di petrolio e gas naturale.

Perché la Groenlandia fa gola a Trump (e non solo a lui)

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Come e quando chiedere l'indipendenza?

 Quattro dei 5 principali partiti che erano in corsa alle legislative hanno chiesto l'indipendenza, ma non sono d'accordo sul quando e sul come. Naleraq è il più aggressivo a favore dell'indipendenza, mentre Demokraatit è favorevole a un ritmo di cambiamento più moderato. "L'approccio all'indipendenza dipenderà in ultima analisi dalla decisione di Demokraatit di formare un governo di coalizione e, in tal caso, con quale partito", ha dichiarato Dwayne Menezes, direttore generale della Polar Research and Policy Initiative.

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