Solo lo 0,2% il distacco finale. Formare il governo sarà un rebus. Esulta il leader della Lega
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I socialdemocratici vincono di misura le elezioni parlamentari in Finlandia con il 17,7% dei voti contro il 17,5% dei populisti dei "Veri finlandesi". Lo indicano i risultati finali diffusi dai media locali. Uno 0,2% che renderà molto difficoltoso, per i vincitori, la formazione del governo. Esulta Matteo Salvini: "Andremo a cambiare l'Unione Europea".
Salvini esulta: "I nostri alleati secondi, cambiamo la Ue" - "Gli amici 'populisti' del Partito dei Finlandesi diventano secondo partito in Finlandia!!! Il 26 maggio, insieme alla Lega, finalmente si cambia l'Europa". Lo dice il vicepremier Matteo Salvini sui social commentando i primi risultati delle elezioni in Finlandia.
Gli amici “populisti” del Partito dei Finlandesi diventano secondo partito in Finlandia!!! Il 26 maggio, insieme alla Lega, finalmente si cambia l’Europa! @Halla_aho @persut @OlliKotro
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 14, 2019
Towards a Common Sense Europe!#vaalit2019 pic.twitter.com/7LTHGRafFl
I populisti ago della bilancia - In testa la sinistra in Finlandia, con un leader socialdemocratico che potrebbe tornare a guidare il governo dopo vent'anni. Ma l'estrema destra dei "Veri Finlandesi", i populisti alleati di Matteo Salvini, si conferma seconda, in linea con le previsioni dei sondaggi. Il leader dell'ultradestra Olli Kotro aveva scommesso sulla paura dei cittadini di nuovi sacrifici richiesti dagli altri partiti per contrastare i cambiamenti climatici. E poi ancora sulla preoccupazione nell'opinione pubblica per un aumento dei reati sessuali, che l'estrema destra ha attribuito agli immigrati. Molti finlandesi gli hanno dato retta.
La politica anti-stranieri dei "Veri Finlandesi" si è declinata in ambito europeo con l'adesione al progetto del leader leghista italiano di costituire un'alleanza sovranista, battezzata nei giorni scorsi con un evento a Milano, a cui ha partecipato lo stesso Kotro. I "Veri Finlandesi" hanno guadagnato consensi rispetto al 15% di preferenze alle elezioni precedenti, ma con il secondo posto potrebbero non avere voce in capitolo nel nuovo governo: un'occasione ghiotta mancata, tanto più che dal primo luglio Helsinki assumerà la presidenza del semestre Ue.
La partita per guidare il Paese dovrebbe passare nelle mani dei socialdemocratici dell'ex sindacalista Antti Rinne: la maggioranza dei finlandesi sembra aver puntato sulla lotta al cambiamento climatico e sulla difesa del generoso modello di welfare invidiato in tutto il mondo, ma indebolito da anni di austerità sotto il governo di centrodestra dell'ex premier Juha Sipila. Sipila si era dimesso il mese scorso proprio dopo la bocciatura della sua riforma sanitaria, che voleva ridurre sensibilmente i costi per la salute. E anche le urne hanno confermato che le sue ricette non sono state apprezzate: il suo partito di centro e' quarto, dietro anche ai conservatori. Ma ora il problema principale dei socialdemocratici è quello di trovare partner per una coalizione. Perché i numeri non consentiranno loro di governare da soli.