L'AfD si conferma la seconda forza politica del Paese, sebbene resti esclusa da un futuro governo per il veto degli altri partiti. L'Unione Cdu/Csu è al 28,6%%, Afd al 20,4%%, mentre l'Spd crolla al 16,3%. Scholz ammette: "Sconfitta amarissima"
© Tgcom24
Confermando le previsioni delle ultime settimane, la Cdu-Csu ha vinto le elezioni federali in Germania, caratterizzate da un'affluenza record dell'84%. Il leader della Cdu, Friederich Merz, è destinato a diventare il nuovo cancelliere, succedendo a Olaf Scholz, il cui partito, l'Spd, ha subito una "amarissima sconfitta", come ammesso dallo stesso cancelliere uscente. Anche l'ultradestra dell'AfD (Alternative fur Deutschland) si conferma la seconda forza politica del Paese (un tedesco su cinque ha votato per AfD, accusata di simpatie neonaziste), sebbene resti esclusa dal futuro governo a causa del veto degli altri partiti. Secondo le ultime proiezioni, l'Unione (Cdu-Csu) ottiene il 28,6% dei voti, con un incremento del 4,4% rispetto al 2021. L'AfD supera il 20% (20,4%), registrando un notevole +10%. I socialdemocratici dell'Spd si fermano al 16,3%, con un calo del 9,4%. In lieve flessione i Verdi, che scendono al 12,3% (-2,4%), mentre la sinistra di Die Linke cresce al 8,5% (+3,6%). Rischiano di restare fuori dal Parlamento i liberali dell'Fdp (4,7%, -6,7%) e l'Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw), che con il 4,9% resta sotto la soglia di sbarramento del 5%. Alice Weidel: "Risultato storico, abbiamo raddoppiato i nostri voti", esulta la leader di AfD confermando un successo alle urne ma senza ottenere quella vittoria temuta alla vigilia. "Siamo pronti a governare, le nostre mani sono tese", aggiunge nonostante il "cordone sanitario" che isola il suo partito.
I tedeschi hanno premiato la sua Cdu e hanno offerto Friedrich Merz il timone per le prossime consultazioni di governo. Dopo una campagna elettorale tesissima, in Germania i numeri non lasciano troppi dubbi fin dagli exit poll: sarà lui il prossimo cancelliere. Olaf Scholz è sconfitto, mentre l'ultradestra, che si afferma per la prima volta come secondo partito nella Repubblica federale, raddoppia i consensi rispetto a quattro anni fa.
"Benvenuti alla Konrad Adenauer Haus, in questa storica serata, il 23 febbraio 2025. Noi, la Cdu e la Csu, l'Unione, abbiamo vinto queste elezioni", ha scandito il rivale di Angela Merkel, arrivato al successo dopo aver incassato, nel passato, tante sconfitte. Ma ad aspettarlo c'è un problema non da poco: i numeri per una "Grosse Koalition a due", l'unica squadra ritenuta davvero stabile. Decisivi saranno i dati di Liberali e Bsw, ancora sul filo del rasoio rispetto alla soglia di ingresso in Parlamento del 5%. Se dovessero farcela entrambi a entrare nel Bundestag, una coalizione a tre sarebbe la strada obbligata per raggiungere almeno il numero dei 316 seggi necessari su 630.
L'esito delle elezioni anticipate dunque si conferma un successo per l'ultradestra guidata da Alice Weidel. Esulta la donna che ha scelto di radicalizzare la propria posizione, approfittando anche dell'appoggio degli Stati Uniti e di un clima di generale incertezza scanditi dagli endorsement Elon Musk, la spinta di Jd Vance e un'ondata di terrore senza precedenti, con diversi attentati che hanno colpito Berlino, venerdì sera l'ultimo attacco col coltello, di matrice antisemita, nel cuore del memoriale alla Shoah, e anche nel resto del Paese.
Afd risulta essere il primo partito in tutti i nuovi Bundeslaender, quelli orientali, a eccezione di Berlino. In Brandeburgo è primo partito con il 32,5% secondo i dati ufficiali. In Sassonia, con i dati ufficiali di 12 sezioni su 16, il partito è al primo posto con il 38,8%. Anche in Turingia, Mecklenburg-Vorpommerne e Sachsen-Anhalt, dove lo spoglio è ancora in corso, il partito è saldamente primo. Berlino si conferma in controtendenza dove, con lo spoglio quasi terminato, il primo partito è la Linke (20,1%), e Afd è solo quinta con il 13,9%.
Un'atmosfera desolata avvolge invece la Willy Brandt Haus, dove il cancelliere Scholz ha ammesso "l'amara sconfitta" e rivolto tempestivamente i suoi auguri al vincitore, cui passerà il testimone, restando un semplice parlamentare. È stato poi il presidente Lars Klingbeil ad annunciare "un cambiamento generazionale" nei socialdemocratici tedeschi, che dovranno innovare programmi e personale.
Per il resto, a poche ore dal voto, salutato da Donald Trump come "un grande successo per la Germania e per l'America", sono già partiti i segnali per le future trattative. "I negoziati dovranno essere veloci. Il mondo non ci aspetta. La Germania deve avere un governo affidabile", ha scandito Merz, prima di lanciare la festa del partito che ritorna al timone del Paese. L'alleato bavarese della Csu Markus Soeder ha ribadito il veto su una coalizione con i Verdi: "Robert Habeck ha perso, devono andare all'opposizione. Se i liberali ce la facessero, sarebbe meglio governare con loro e i socialdemocratici, che hanno già promesso un rinnovamento".
Sul fronte dell'Fdp, Christian Lindner ha annunciato che lascerà la politica commentando i dati che danno definitivamente certa l'uscita dei liberali dal Parlamento tedesco.
Il presidente francese Emmanuel Macron si congratula con il leader conservatore tedesco Friedrich Merz per la vittoria alle elezioni, affermando di essere "più determinato che mai a fare grandi cose" con la Germania.