Le accuse di una vittima

Epstein, Sarah Ransome: "Io vittima di stupro, cercai di fuggire a nuoto dalla sua isola sfidando gli squali"

Esce allo scoperto, denunciando mesi di abusi, una delle accusatrici del finanziere suicidatosi nel carcere di New York e reclutata da una collaboratrice, nel 2006, all'età di 22 anni

17 Set 2019 - 13:48
 © instagram

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Mesi di abusi e finalmente un disperato spiraglio di libertà: Sarah Ransome, una delle accusatrici chiavi del processo per abusi contro Jeffrey Epstein, contava sulle sue capacità di nuotatrice per lasciare l'isola privata del finanziere, morto suicida in carcere a New York, nella quale era "imprigionata". La Ransome, allora 22enne, ha raccontato al Telegraph che puntava a raggiungere, da Little St James, la vicina isola di St. Thomas in un'impresa dettata dalla disperazione, che nemmeno le acque infestate da squali riuscivano ad arginare.

"Ero stata stuprata tre volte quel giorno. A quel punto uno squalo sarebbe stato il mio migliore amico. Non ci ho nemmeno pensato, volevo solo fuggire", ha raccontato la donna britannica nella sua prima intervista. 

Ransome non arrivò lontano, fu individuata grazie alle videocamere disseminate sull'isola e in pochi minuti convinta a rientrare, si legge ancora sul Telegraph. Nel 2017 la donna però denunciò Epstein e la sua confidente Ghislaine Maxwell oltre a tre presunte assistenti, affermando di essere stata vittima di traffico sessuale per sette mesi.

Accuse respinte dalla Maxwell. Il caso fu poi concluso con un patteggiamento extragiudiziale, ma Sarah Ransome ha deciso di parlare per la prima volta alla luce del suicidio di Epstein per incoraggiare altre donne a farsi avanti.

La donna ha raccontato ai media di essere stata reclutata dalla Maxwell in un night di New York. Ma di non aver mai pensato che quell'isola potesse trasformarsi un incubo: "Non avevo idea in che situazione mi sarei andata a cacciare, quando fui contattata dalla collaboratrice di Epstein ero piena di sogni e non sapevo come arrivare a realizzarli. Lei mi parlo di un ragazzo sorprendente che avrebbe potuto aiutarmi a realizzarli".

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