"FAREMO CIO' CHE LA DEMOCRAZIA CHIEDE"

Turchia, Erdogan: "Se perdo le elezioni lascerò il potere"

Le parole del presidente in diretta Tv, in risposta alla domanda di una giornalista sul suo futuro in caso di sconfitta alle urne. "Rispetteremo il risultato", la rassicurazione del ras turco

13 Mag 2023 - 12:48
 © Ansa

© Ansa

Recep Tayyip Erdogan rompe il silenzio sul voto in Turchia del 14 maggio. "Siamo arrivati al potere in modo democratico. Se la mia nazione decide in modo diverso faremo ciò che la democrazia ci chiede, considereremo legittimo qualsiasi risultato esca dalle urne", ha dichiarato il presidente in un'intervista trasmessa in diretta dalla stragrande maggioranza dei canali televisivi turchi.

Erdogan: "Rispetteremo il risultato delle urne"

 "Io credo nella mia nazione e chi non rispetta il risultato delle urne non ha nemmeno rispetto per la nazione. È dovere dell'individuo che ha rispetto per la democrazia rispettare il governo legittimo e il parlamento del Paese durante il suo mandato e rispetteremo il risultato delle urne", ha aggiunto Erdogan, durante un'intervista trasmessa in diretta dalla stragrande maggioranza dei canali televisivi turchi, rispondendo a una giornalista che gli chiedeva cosa avrebbe fatto in caso di sconfitta alle elezioni.

I numeri della vigilia del voto

 Tutto pronto in Turchia, Paese membro dell'Alleanza altlantica, per le elezioni presidenziali e parlamentari di domenica 14 maggio, l'appuntamento elettorale "più importante del 2023" secondo la rivista britannica The Economist. Gli elettori, su una popolazione totale di quasi 85 milioni di persone, sono 60,9 milioni, a cui si aggiungono i 3,2 milioni di cittadini turchi che già hanno votato all'estero, peraltro con un'affluenza record del 52,6 per cento.

Con il devastante impatto sociale della crisi economico-finanziaria, aggravata dalla guerra in Ucraina e dal tragico terremoto dello scorso febbraio, non è semplice fare un pronostico. Gli ultimi sondaggi mostrano un testa a testa tra Erdogan e Kilicdaroglu, con quest'ultimo in vantaggio, che però si va assottigliando. Un sondaggio riservato di PanoramaTR assegna al leader kemalista il 47,9 per cento dei consensi e a Erdogan il 46,6 per cento, ancora indietro ma con un divario che si sarebbe ridotto.

Sinan Ogan, invece, capo dell'Alleanza Ata, sarebbe fermo a quota 5,6 per cento. Anche se questo sondaggio ha un margine di errore del 2,4 per cento, sembra che nessuno dei candidati riesca a ottenere al primo turno il 50% + 1 dei voti. Un altro sondaggio dell'istituto Orc, condotto il 10-11 maggio su 3.920 persone, vede invece Kilicdaroglu eletto al primo turno con il 51,7 per cento dei voti, davanti a Erdogan fermo al 44,2 per cento. Più staccati Ogan con il 2,8 per cento e Ince (che però nel frattempo si è ritirato) con l'1,3 per cento. In caso di ballottaggio, gli elettori turchi siano chiamati nuovamente a votare il prossimo 28 maggio.

Quanto alle elezioni parlamentari, o generali, gli elettori sono chiamati a scegliere fra 32 partiti, in gran parte organizzati in coalizioni, che si ripartiranno i 600 seggi del Parlamento turco. Molti osservatori prevedono un "voto disgiunto", ossia della scelta di due schieramenti diversi fra parlamentari e presidenziali. Un rimescolamento delle carte che potrebbe creare un'instabilità politica non facile da gestire in un contesto sociale teso.

Gli ultimi sondaggi di PolitPro mostrano in testa il Partito giustizia e sviluppo del presidente Erdogan, con il 34,4% dei consensi. A seguire, il Partito popolare repubblicano (Chp), con il 29,5%, il Partito buono di Meral Aksener (Iyi), con l'11%, e il Partito della sinistra verde (Ysp), fermo al 10,3%. Quanto alle coalizioni, PolitPro assegna il primato all'alleanza tra Akp e il Partito buono (Iyi, che da solo conta circa il 12,9% dell'elettorato), che dovrebbe conquistare il 53,3 per cento dei consensi, seguita dal Chp con il 34,6%. Stando a questi sondaggi, dunque, l'Akp dovrebbe aggiudicarsi 295 seggi, il Chp 146, il Partito democratico dei popoli (Hdp, filo-curdo) 67, l'Mhp 49 e Iyi 43. Le altre forze politiche non dovrebbero ottenere abbastanza voti da superare lo sbarramento del 10 per cento, necessario per entrare nella compagine presidenziale.

Arrestato il sondaggista che prevede la sconfitta di Erdogan

 Intanto, Kemal Ozkiraz, fondatore dell'istituto di sondaggi Avrasya che ha previsto una sconfitta alle elezioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, è stato messo in custodia ad Ankara. Lo ha annunciato su Twitter lo stesso Ozkiraz. L'ultimo sondaggio pubblicato dalla sua compagnia Avrasya mostra l'attuale capo di Stato turco fermo al 44,2% e prevede una vittoria al primo turno del leader delle opposizioni Kemal Kilicdaroglu, del Partito popolare repubblicano, con il 51,3% dei consensi.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri