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Trump mette alla porta i musulmani: su Twitter esplode #MuslimBan

Dopo l'ordinanza di Trump, sono 500mila le persone anche con regolare documento che rischiano di non poter rientrare nel Paese

28 Gen 2017 - 17:18

Sotto l'hashtag #muslimban vengono denunciate su Twitter le storie dei musulmani che per primi stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze dell'ordinanza firmata da Donald Trump. Si tratta del documento con cui vengono bloccati, per i prossimi 120 giorni, gli ingressi negli Stati Uniti di rifugiati provenienti da Siria, Iraq, Iran, Sudan, Somalia, Libia, Yemen.

Una utente scrive per esempio un tweet in cui ringrazia Donald Trump per avere protetto la patria impedendo alla suocera iraniana di fare ingresso negli Usa con il suo carico di "pericolose" pentole:

Ma il problema non riguarderebbe soltanto i rifugiati che devono entrare negli States per la prima volta, ma anche cittadini regolarmente residenti nel Paese che ne sono usciti temporaneamente e adesso devono rientrarvi. Come nel caso raccontato su Twitter da Sara Amy: "Il padre di un mio amico iraniano-americano è adesso in Iran per una visita. È possessore di green card, ma sotto il bando anti musulmani non potrà rientrare negli Usa".

Altri si trovarono improvvisamente nella condizione di non poter più vedere i parenti che vivono in paesi colpiti dall'ordine esecutivo senza rischiare il respingimento nel viaggio di ritorno:
 

guys i can't go to syria this summer to see my whole family cause of the #MuslimBan ... thanks trump. i thought i liked you

Dal momento che l'ordine esecutivo coinvolge anche "forestieri" e "stranieri", potrebbe avere un impatto su circa 25mila cittadini di paesi vicini al terrorismo ma che sono negli Usa con regolare visto. In totale circa 500mila persone con carte verdi, ma nate nei paesi in lista nera e che si trovavano all'estero quando il documento è stato firmato da Trump, potranno potenzialmente essere bloccate nel momento in cui faranno ritorno negli Stati Uniti.

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