La donna ha lavorato per l'ex vicepresidente del Parlamento europeo dal 2013 al 2014, al Centro di ricerca per le questioni di uguaglianza (Kethi) di Atene, di cui Kaili è stata presidente
di Leonardo PanettaUn'ex collaboratrice di Eva Kaili, Sofia Mandilara, parla al Tg4. Mandilara ha lavorato per l'ex vicepresidente del Parlamento europeo dal 2013 al 2014, al Centro di ricerca per le questioni di uguaglianza (Kethi) di Atene, di cui Kaili è stata presidente. L'impiegata descrive l'uso improprio fatto dei fondi del Centro (finanziato da Ue e Ministero dell'interno di Atene) e di come Kaili abbia assunto la sorella Mantalena violando il regolamento interno. La donna dice anche di essere stata estromessa dal proprio posto per una presunta mancanza di titoli, perché la politica socialista voleva sostituire tutto il team del progetto con persone di sua fiducia.
Sofia Mandilara, lei nel 2013 ha lavorato insieme a Eva Kaili, che fu nominata Presidente del Centro di Uguaglianza di Genere di Atene, dove prestava servizio. Cosa ci può raccontare?
Durante la mia collaborazione con lei ho capito che non era una persona di cui fidarsi e che non aveva nessun interesse per quello che facevamo, ma solo per le sue ambizioni e i suoi piani.
Il centro era finanziato da fondi europei. Che uso veniva fatto di questi fondi da parte di Eva Kaili?
Posso ricordare e provarlo, perché ho conservato i documenti, ad esempio, che Eva Kaili è andata negli Stati Uniti per due volte con i soldi del centro solo per scopi personali. Nella prima occasione, sosteneva di essere andata per un meeting dell'Onu ma è arrivata a New York nel giorno in cui la riunione era finita. E nella seconda, ha detto che era lì per un incontro con la World Bank ma non c'è nessuna traccia della sua presenza nei registri della World Bank.
Eva Kaili ha provato a licenziarla?
Quando è arrivata, ha provato a sostituire tutto il team che lavorava al progetto per mettere le sue persone.
Si parla inoltre della vicinanza tra Kaili e la sorella anche in ambito professionale. Ricorda qualcosa a riguardo?
Non era autorizzata ad assumere sua sorella o parenti ma nonostante questo nominò sua sorella a Direttore delle Relazioni Internazionali. Quando ho sentito parlare degli accertamenti sui soldi ottenuti dalla Ong della sorella, non sono rimasta sorpresa, l'ho già visto, è uno schema che si ripete.
Perché non ho raccontato prima quanto accaduto?
Non ho raccontato questa storia ora, l'ho già fatto allora. Nell'ambiente politico credo che molti sapessero di lei ma ignoravano perché avevano i loro interessi.