Gli algoritmi del social network oscurano un'opera del pittore perché "spinta", l'ente del turismo delle Fiandre protesta con finti agenti Fbi
Facebook censura un'opera del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens perché "troppo spinta" e nelle Fiandre è polemica. Il caso è nato in seguito al "bollino rosso" messo dal social network, tramite i suoi algoritmi, ad un quadro dell'artista, escluso così dalle visualizzazioni sulla piattaforma. In Belgio il fatto ha creato scalpore, l'ente turistico della regione a Nord del Paese ha quindi intrapreso una protesta, anche attraverso un video provocatorio girato all'interno di un museo.
Visit Flanders, l'ufficio turismo delle Fiandre, ha scritto una lettera a Mark Zuckerberg (presidente di Facebook) per chiedere un miglioramento del processo di distinzione tra arte e pornografia; stando alle norme attuali infatti musei e istituzioni non possono pubblicare sul social network le opere dei pittori. Peter De Wilde, amministratore delegato di Visit Flanders, afferma che "oggi non è più possibile promuovere il nostro patrimonio culturale unico sul social network più popolare".
L'ente belga ha inoltre girato un video all'interno della House of Rubens di Anversa, con finti agenti addetti ad allontanare dai dipinti del pittore barocco i visitatori per "proteggere dalla nudità". Facebook si è espresso sul caso spiegando di voler valutare come rivedere "l'approccio sul nudo nella pittura per quanto riguarda la pubblicità sul social", al di là delle regole che attualmente filtrano contenuti per adulti, nudità o altre attività sessualmente provocatorie.