Il numero totale delle persone arrestate è salito a 7.543, la gran parte militari. In manette un centinaio tra ammiragli e generali
Non si arresta la dura reazione del governo turco al tentato colpo di Stato di venerdì notte. Nel mirino di Racep Tayyip Erdogan, dopo militari e giudici, anche la polizia. Ben 7.850 agenti sono stati sospesi e costretti a riconsegnare armi e distintivi mentre il numero totale degli arresti è salito a 7.543, di cui almeno 6.030 sono militari. Intanto caccia F-16 dell'esercito pattugliano i cieli di molte città del Paese, Istanbul compresa.
Tra i militari arrestati, si contano 103 tra ammiragli e generali, secondo l'agenzia Anadolu. Gli alti ufficiali sono stati portati in tribunale per stabilire la convalida degli arresti effettuati nelle operazioni lanciate in tutto il Paese anche oggi all'alba. Inoltre sono stati spiccati circa 3.000 mandati d'arresto nei confronti di giudici e procuratori.
Media: "Ozturk confessa". Poi la smentita - L'agenzia statale turca Anadolu ha smentito una propria notizia, diffusa nel tardo pomeriggio, secondo cui l'ex capo dell'aviazione Akin Ozturk aveva confessato ai magistrati di aver preso parte alla pianificazione del fallito golpe in Turchia. "Il capo di stato maggiore Hulusi Akar è testimone del fatto che non ho partecipato al golpe. Non so chi l'abbia eseguito", avrebbe detto in realtà Ozturk.
Lo stratega del golpe in seno al partito di Erdogan - Lo stratega militare del golpe fallito in Turchia è stato il generale turco Mehmet Disli, fratello di Saban Disli, deputato e vice-leader del partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo riportano diversi media locali, secondo cui sarebbe stato lui - ora agli arresti - a dare il via libera alle operazioni del putsch. Il deputato Disli, alla quarta legislatura e incaricato del dipartimento economico, nelle scorse ore si era espresso pubblicamente contro il golpe.
Bilancio delle vittime sale a 312 - Sono almeno 312 i morti e 1.491 i feriti nel golpe fallito in Turchia. La cifra è stata aggiornata dal premier Binali Yildirim, secondo cui le vittime sono 145 civili, 60 poliziotti e 3 soldati. A queste, vanno aggiunti almeno 104 morti confermati in precedenza tra i militari golpisti.
Kerry: "Su Gulen mandino prove non accuse" - Gli Stati Uniti "non hanno interesse ad ostacolare" l'eventuale estradizione di Fetullah Gulen, ma finora non è arrivata "nè la richiesta formale nè le prove" per l'estradizione. Lo dice il segretario di stato John Kerry ricordando di aver "chiarito che la richiesta formale deve arrivare tramite i canali legali" e di aver "detto al collega turco che ci mandino vere prove, non accuse". "Dobbiamo vedere vere prove che reggano nel giudizio per l'estradizione" aggiunge Kerry.
Istanbul, spari in municipio Sisli: ucciso il vicesindaco - Intanto la tensione resta altissima. Due persone hanno aperto il fuoco nella sede della municipalità di Sisli, a Istanbul, in pieno centro. Nella sparatoria è rimasto ucciso il vicesindaco della città, Cemil Candas. A riportarlo è l'agenzia statale Anadolu, secondo cui uno degli aggressori è stato arrestato. A governare il distretto è il Partito popolare repubblicano Chp, all'opposizione.
Sospese le ferie a 3 milioni di dipendenti pubblici - Il premier turco, Binali Yildirim, ha sospeso le ferie di oltre tre milioni di dipendenti statali in tutto il Paese, sino a nuovo ordine. Lo ha fatto sapere un ordine pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Coloro che sono già in ferie, viene precisato, dovranno rientrare alle loro mansioni il prima possibile. Anche la polizia è annoverata tra i dipendenti pubblici e vista la situazione caotica nel Paese è stato necessario precettare tutti.