L'ANNUNCIO

Farnesina: "Liberata studentessa italo-marocchina Ikram Nazih"

La ragazza era stata condannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019

23 Ago 2021 - 19:18
 © Facebook

© Facebook

La giovane studentessa italo-marocchina Ikram Nazih, incarcerata a giugno in Marocco, "è stata liberata". A dare l'annuncio è stata la Farnesina. La 23enne era stata condannata per offese contro la religione per aver condiviso una vignetta satirica su Facebook nel 2019. "La nostra connazionale sta bene", ha detto il sottosegretario agli Affari europei Enzo Amendola da Marrakech.

"Nel processo d'appello sono state ascoltate le ragioni della difesa e, grazie all'ottima collaborazione istituzionale con le autorità locali, Ikram uscirà di prigione. In queste settimane abbiamo lavorato insieme con il nostro ambasciatore a Rabat Armando Barucco, al Consolato e di concerto con il ministro Di Maio e la Farnesina. Ad agosto ho seguito il caso personalmente, parlando con le parti interessate e andando a trovare Ikram Nazih nel luogo di detenzione", ha aggiunto Amendola, a margine dell'udienza in appello a carico della studentessa.

"Alla nostra connazionale e alla sua famiglia vanno i miei migliori auguri. Continuano i solidi rapporti tra Italia e Marocco, frutto di un partenariato strategico", ha concluso.

"Voglio ringraziare l'Ambasciatore italiano in Marocco Armando Barucco e il sottosegretario Enzo Amendola per l'impegno che hanno dedicato alla causa. Assieme abbiamo seguito la vicenda dal primo momento, avendo a cuore unicamente il benessere della nostra connazionale, nel pieno rispetto del lavoro delle istituzioni e della giustizia marocchine", ha affermato il ministro Di Maio. 

Le reazioni politiche -  "Una bella notizia e un ottimo lavoro", ha commentato su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. "L'Italia che funziona e si fa valere, grazie Enzo Amendola. Ora abbiamo una questione da risolvere in Egitto #freepatrickzaki", gli fa eco sempre su Twitter il deputato Pd Filippo Sensi.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri