Negli atti desecretati si sostiene che un non meglio precisato dirigente della Guardia Rivoluzionaria iraniana incaricò a settembre un contatto, identificato come Farjad Shakeri, di elaborare un piano per sorvegliare e assassinare il tycoon
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Secondo il Dipartimento di Giustizia Usa, l'Iran avrebbe ordito un complotto per uccidere Donald Trump prima delle elezioni presidenziali americane. Negli atti desecretati, depositati alla corte federale di Manhattan, si sostiene che un non meglio precisato dirigente della Guardia Rivoluzionaria iraniana incaricò a settembre un contatto, identificato come Farjad Shakeri, di elaborare un piano per sorvegliare e infine uccidere Trump.
Stando agli atti giudiziari, Shakeri sarebbe arrivato negli Stati Uniti da bambino, per poi essere deportato intorno al 2008 dopo avere speso 14 anni di prigione per rapina. Negli ultimi mesi, l'uomo avrebbe sfruttato una rete di "associati criminali" che avrebbe conosciuto in galera, per fornire alle Irgc personale per "condurre sorveglianza e omicidi" contro bersagli negli Stati Uniti.
Il 7 ottobre, anniversario dell'attacco sferrato da Hamas contro Israele lo scorso anno, le autorità iraniane avrebbero ordinato a Shakeri di preparare un piano per assassinare Trump, mentre era ancora in corso la sua campagna elettorale. L'uomo avrebbe confessato di non avere fornito un piano entro la scadenza fornitagli.
Il Dipartimento di Giustizia ha comunicato di aver incriminato in tutto tre persone per il coinvolgimento nel presunto complotto organizzato dall'Iran volto ad assassinare diverse persone negli Stati Uniti, oltre al presidente eletto.
Le autorità statunitensi hanno anche arrestato altre due persone residenti a New York, Carlisle Rivera e Jonathon Loadholt, per il coinvolgimento in un complotto per assassinare un giornalista statunitense. Shakeri rimane invece latitante, e il dipartimento ha aggiunto di credere che sia residente in Iran.
"Il dipartimento ha incriminato un associato del regime iraniano a cui è stato ordinato di coordinare una rete criminale per condurre omicidi su commissione contro diversi bersagli negli Stati Uniti, tra cui anche il presidente eletto Donald Trump", ha detto il procuratore generale, Merrick Garland.
Intanto Tanya Chutkan, il giudice che supervisiona il caso contro Trump per l'assalto a Capitol Hill, ha accolto la richiesta del procuratore speciale Jack Smith di sospendere le procedure in corso e ha annullato tutte le scadenze pendenti nella fase pre-processuale. Un passo legato alla consolidata prassi del Dipartimento di Giustizia secondo cui un presidente in carica non può essere perseguito.