Ferguson, l'agente che sparò e uccise il 18enne nero non sarà incriminato
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Per i giurati contro Darren Wilson, il poliziotto che sparò e uccise Michael Brown non ci sono prove sufficienti. Obama: "Accettare la decisione del Gran giurì"
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Darren Wilson, il poliziotto che a Ferguson, sparò e uccise il diciottenne nero Michael Brown, non sarà incriminato. Lo ha deciso il Gran giurì dopo aver ascoltato una sessantina di testimoni, i risultati delle autopsie e la deposizione dello stesso Wilson. Per i giurati non ci sono prove sufficienti. Ferito un poliziotto a University City, sobborgo di St. Louis, dove erano in corso proteste contro la decisione del Gran giurì.
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Il procuratore Robert McCulloch ha fornito dettagli su quanto accaduto quel giorno e la dinamica della sparatoria quando il poliziotto e Brown hanno avuto un alterco e l'agente ha riportato ferite al viso, dopo essere stato colpito dal diciottenne. Il pm ha detto anche che le deposizioni dei testimoni non sempre combaciavano tra loro e con i fatti accaduti.
Obama: "Accettare la decisione del Gran giurì" - "Siamo una nazione basata sullo stato del diritto, dobbiamo accettare il fatto che questa è stata la decisione del Gran giurì. Ci sarà gente arrabbiata. Ma mi unisco alla famiglia Brown nel chiedere manifestazioni pacifiche". Così Barack Obama dopo l'annuncio che l'agente Darren Wilson non sarà incriminato, invitando a sua volta la polizia a "mostrare moderazione" con i manifestanti.
"La fiducia fra comunità afroamericana e polizia viene da lontano" - "Non ci sono scuse per la violenza. I progressi non si fanno lanciando bottiglie", ha proseguito il presidente. Obama ha poi sottolineato come quella di Ferguson sia "una questione che riguarda tutta l'America, una questione reale". "C'è una profonda sfiducia tra la polizia e la comunità afroamericana". "E questa - ha spiegato Obama - è l'eredità di una lunga storia di discriminazione nel nostro Paese. E' necessario riconoscere come la situazione di Ferguson parla all'intero Paese e mostra le più ampie sfide che noi ancora affrontiamo come nazione".
Padre di Michael Brown: "Sono devastato" - Il padre di Michael Brown si è detto "devastato" dopo l'annuncio della decisione del Gran giurì. "Siamo profondamente delusi per il fatto che l'assassino di nostro figlio non dovrà rispondere delle sue azioni", ha affermato.