Era stata arrestata mercoledì a seguito di un'accusa per diffamazione. Le sue inchieste contro la guerra della droga avevano già scatenato anche in passato l'ira del governo
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La giornalista filippina Maria Ressa è stata liberata su cauzione dopo essere stata arrestata mercoledì per le sue posizioni critiche nei confronti del presidente Rodrigo Duterte. La reporter, fra i giornalisti che Time Magazine ha scelto come "persona dell'anno" 2018, era stata accusata di diffamazione. Il suo sito di informazione, Rappler, era finito nel mirino delle autorità anche per una presunta evasione fiscale.
La donna era stata arrestata nel tardo pomeriggio dagli agenti dell'Ufficio nazionale per le indagini, che sono intervenuti facendo irruzione nella redazione di Rappler. L'accusa di calunnia, che la stessa Ressa ha definito "senza fondamento" si riferisce a una denuncia contro la giornalista presentata nel 2012 da un uomo d'affari che in un'inchiesta del giornale veniva collegato al contrabbando di droga e al traffico di essere umani. Gli inquirenti inizialmente avevano respinto la denuncia, ma il caso è passato poi in mano ai procuratori.
La Ressa ha spesso espresso, attraverso il suo sito di informazione, critiche nei confronti della guerra alla droga portata avanti dal presidente Duterte e che è costata la vita a milioni di persone. Per questo ha scatenato l'ira del governo che però nega che dietro l'arresto ci siano ragioni politiche.
"Questo caso è ridicolo - ha commentato la giornalista - e il fatto che emettano un mandato di arresto è una parodia della giustizia". Anche Amnesty International e l'Unione nazionale dei giornalisti delle Filippine parlano di un grave atto di persecuzione.