crimini contro l'umanità

Filippine, arrestato l'ex presidente Rodrigo Duterte

Secondo la Cpi avrebbe promosso, nel corso della sua campagna contro il narcotraffico, la repressione in cui decine di migliaia di uomini, per lo più poveri, sarebbero stati uccisi da militari e vigilantes, spesso senza prove che fossero legati ai cartelli della droga

11 Mar 2025 - 06:01
 © ansa

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La polizia nazionale filippina ha arrestato l'ex presidente Rodrigo Duterte nell'ambito di un'indagine della Corte penale internazionale (Cpi) con le accuse di crimini contro l'umanità per la sua campagna contro il narcotraffico costata la vita a migliaia di persone durante il suo mandato alla massima carica istituzionale di Manila. E' quanto riferisce L'Ufficio della presidenza filippina. 

L'arresto a Manila

Duterte, 79 anni, è stato arrestato a Manila. Sull'ex presidente pende l'accusa di "crimine contro l'umanità per omicidio" dopo aver promosso la repressione in cui i gruppi per i diritti umani stimano che decine di migliaia di uomini, per lo più poveri, siano stati uccisi da militari e vigilantes, spesso senza prove che fossero legati ai cartelli della droga. "Questa mattina presto, l'Interpol Manila ha ricevuto copia ufficiale del mandato di arresto dalla Cpi - ha affermato il Palazzo presidenziale in una nota -. Al momento, è sotto la custodia delle autorità. L'ex presidente e il suo gruppo sono in buona salute e sono sottoposti a controlli da parte di medici governativi". Duterte è stato arrestato dopo l'atterraggio all'aeroporto internazionale di Manila, di ritorno da un breve viaggio a Hong Kong.

Parlando domenica a migliaia di lavoratori filippini all'estero, l'ex presidente ha condannato l'indagine, definendo gli investigatori della Corte "figli di puttana" e affermando che avrebbe "accettato" l'arresto nel caso fosse stato il suo destino.

Le indagini e la giurisdizione della Cpi

 Le Filippine hanno abbandonato la Cpi nel 2019 su iniziativa di Duterte, ma la Corte ha sostenuto di avere giurisdizione sugli omicidi prima del ritiro, così come sugli omicidi nella città di Davao quando Duterte era sindaco, anni prima che diventasse presidente. Le indagini, avviate a settembre del 2021 e sospese due mesi dopo quando Manila disse di aver riesaminato centinaia di casi di morti per mano di polizia, sicari e vigilanti, sono ripartite a luglio del 2023. Il presidente Ferdinand Marcos ha detto più volte che non avrebbe collaborato all'indagine. Ma il sottosegretario dell'Ufficio delle comunicazioni presidenziali Claire Castro ha riferito domenica che se l'Interpol "avesse chiesto l'assistenza necessaria, il governo sarebbe stato obbligato a seguirla". Duterte è ancora molto popolare nelle Filippine tra coloro che hanno sostenuto le sue soluzioni brutali contro la criminalità, raccogliendo ancora un notevole consenso politico.

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