Romania, la vicenda di Filippo Mosca
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Il legale del 29enne di Caltanissetta, in carcere da 9 mesi per traffico internazionale di stupefacenti: "Vive in una cella tra ratti ed escrementi". Lo sfogo della madre: "Lasciata sola dalle istituzioni. Mio figlio è stanco e depresso, vuole farla finita"
Filippo Mosca come Ilaria Salis. Il 29enne di Caltanissetta, da fine aprile si trova nel carcere di Porta Alba di Costanza, in Romania, condannato in primo grado a 8 anni e 6 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il legale del giovane, Armida Decina, denuncia le condizioni disumane in cui vive il suo assistito. "Nella sua cella non c'era neanche il materasso e le condizioni igieniche sono scarsissime: è pieno di ratti e di escrementi. Al momento condivide 30 metri quadri con 24 persone. Siamo in attesa che lo trasferiscano perché é stato aggredito da un detenuto".
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"Filippo vive senza acqua calda e senza la possibilità di consumare un pasto caldo. Può farsi la doccia una volta alla settimana", conclude l'avvocato.
Ad aprile, Mosca aveva deciso con alcuni amici di andare al festival di musica Mamaia, che si svolge ogni anno a inizio maggio nel teatro estivo di Costanza. Una vacanza che si è trasformata in un incubo, sia per il 29enne sia per la sua famiglia.
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"Sono lasciata sola dalle istituzioni", dice la madre di Filippo Mosca, Ornella Matraxia, 55 anni, che abita a Londra. "Il 12 febbraio c'è l'ennesima richiesta per i domiciliari, l'avvocato ha già scritto all'ambasciata. Non abbiamo nessuna garanzia che questa verrà accolta" spiega, ricordando che aveva affittato "una casa a Bucarest per un periodo perché speravo che fosse possibile avere i domiciliari".
"Mio figlio è stanco dopo 9 mesi in una struttura non dignitosa, in condizioni vergognose al di sotto degli standard europei. Filippo è depresso e ha espresso la voglia di farla finita", racconta la donna. Filippo vive in "condizioni igieniche terribili, le docce sono degli stanzoni dove escono tubi di acqua. Vengono fatti entrare tutti in fila. I bagni sono non sufficenti, sono dei bagni alla turca e sono costretti a pulirli con il bagnoschiuma che comprano allo spaccio, di sicuro non hanno sapone", aggiunge ancora.