Dopo 24 ore di resistenza

Filmato con la presunta amante, il ministro della Salute britannico si dimette travolto dallo scandalo

I due, entrambi sposati e con figli, sono stati sorpresi in palese violazione delle regole anti-Covid imposte proprio dal ministero di Matt Hancock

26 Giu 2021 - 21:56
 © Ansa

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Colto in flagrante, si è subito scusato; ma la questione non poteva essere chiusa così facilmente: infatti, dopo 24 ore di resistenza, il ministro della Salute britannico, Matt Hancock, si è dimesso. Pietra dello scandalo che lo ha travolto, un video pubblicato dal Sun che lo ritraeva fra le braccia di Gina Coladangelo, presunta amante di origini italiane, come lui sposata e con figli, in violazione delle regole Covid imposte proprio dal suo dicastero.

Al governo con vari ruoli dal 2012 e a capo della Sanità dal 2018, il 43enne Hancock era già stato protagonista in negativo delle prime fasi della pandemia (segnate da un bilancio terribile per la gran Bretagna e da numerose critiche); ma era poi stato anche il regista della campagna vaccinale a ritmi da record, fino a un totale di 76 milioni di vaccini somministrati e alla copertura immunitaria totale con doppia dose di oltre il 61% dell'intera popolazione adulta over 18: un risultato rivelatosi cruciale anche per frenare la diffusione della variante Delta.

"L'ultima cosa che voglio è che la mia vita privata distragga il Paese dall'attenzione sul focus di ciò che serve per portarci fuori dalla crisi", ha scritto il ministro dimissionario nella lettera con cui rimette l'incarico a Boris Johnson, ribadendo anche le scuse alla propria famiglia per l'infedeltà coniugale e ai connazionali per aver "violato le linee guida sul distanziamento" anti-Covid, abbandonandosi il 6 maggio alle effusioni con Gina Coladagnelo (riprese da una telecamera di sorveglianza nel cortile della sede del ministero) quando nel Paese ancora vigeva il divieto di abbracciare persone non conviventi.

Il legame con la Coladangelo, coetanea ed ex compagna universitaria a Oxford di Hancock con un passato da manager nella società di lobby Luther Pendragon e un presente da capo delle comunicazioni alla Oliver Bonas, brand d'abbigliamento fondato dal marito Oliver Tress, nasconde
però anche il sospetto di un conflitto d'interessi fra politica e business. Un sospetto che ha a che fare sia con l'incarico di consulente ministeriale  (direttrice non esecutiva del ministero della Salute) assegnato da Hancock all'"amica" a settembre; sia con gli affari della famiglia di lei: dal
padre Rino, medico britannico di sangue italiano divenuto imprenditore farmaceutico di successo, fino al fratello Roberto, una cui società si è vista rinnovare giusto in questi mesi un contratto per la fornitura di ambulanze a un dipartimento locale del servizio sanitario pubblico inglese.

Nella propria lettera di dimissioni, Hancock ha anche spiegato di voler dedicare più tempo ai suoi tre figli, mentre in un successivo videomessaggio via Twitter ha reso omaggio sia  "ai sacrifici" della popolazione durante questi mesi di lockdown e restrizioni, sia a quello di medici, infermieri e personale del servizio sanitario nazionale, cioè di coloro che molti gli hanno rinfacciato di aver tradito con il suo comportamento.

Già nominato il nuovo ministro Boris Johnson, da parte sua, ha fatto sapere di aver accettato con "dispiacere" il passo indietro di Hancock, lodando il ministro dimissionario per "il servizio reso al Paese": servizio di cui "può essere orgoglioso". Ma intanto ha voltato pagina nominando Sajid Javid, ex cancelliere e ministro dell'Interno, a capo del ministero della Salute.

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