Finte prenotazioni e video virali: così l'evento di Tulsa, il primo dopo l'emergenza Covid-19, è diventato un boomerang per il tycoon
Il primo comizio dopo l'emergenza coronavirus a Tulsa, in Oklahoma, doveva servire a Donlad Trump per rilanciare la sua immagine, ma si è trasformato in un clamoroso flop. L'affluenza sotto le attese sarebbe dipesa dall'azione virale di centinaia di adolescenti iscritti a TikTok che si sono registrati all'evento, prenotando i biglietti, per poi disertare. Uno scherzo in piena regola, perfettamente riuscito.
Il comitato elettorale di Trump ha dichiarato di aver ricevuto oltre un milione di richieste di biglietti e ha accusato i manifestanti di aver bloccato l'accesso ai metal detector e impedito alle persone di partecipare. Notizia però smentita dai presenti. Lo staff ha anche annullato senza preavviso l'appuntamento all'aperto che era stato programmato nel centro di Tulsa, senza fornire spiegazioni. Le immagini pubblicate sui social media hanno però mostrato poche persone nell'area esterna.
"Sei stato beffato da una folla di ragazzini-troll che ha inondato la tua campagna con false prenotazioni per farti creder che in pieno Covid ci fosse un milione di persone pronta a venirti a vedere", ha scritto su Twitter la giovane deputata della sinistra radicale Alexandria Ocasio Cortez, rivolgendosi direttamente a Trump.
Oltre al danno, la beffa. L'idea di boicottare il comizio presidenziale sarebbe partita da una docente di 51 anni, Mary Jo Laupp che, 10 giorni fa, ha postato un video su TikTok proponendo ai suoi follower di iscriversi all'evento di Tulsa senza poi andarci. Video diventato immediatamente virale. I responsabili della campagna di Trump, in realtà, erano a conoscenza del filmato, ma lo hanno evidentemente sottovalutato. Vero è che i biglietti prenotabili erano comunque illimitati e l’ingresso al palazzetto sarebbe dipeso solo dall'ordine di arrivo.
@maryjolaupp Did you know you can make sure there are empty seats at Trump’s rally? ##BLM.
♬ original sound - maryjolaupp