Le condizioni dei miliziani islamici in Siria sono emerse durante il processo a un reclutatore in Australia. Prima di provare a partire per la Siria, chiedeva che genere di esperienza lo aspettasse
Uno stipendio mensile pari a 41 euro; materassi per terra, niente carta igienica e un secchio d'acqua al posto del bidet. Chi vuole combattere per lo Stato islamico in Siria non può certo fare lo schizzinoso. La Corte suprema di Sydney celebra in questi giorni il processo a Hamdi Alqudsi, presunto reclutatore dell'Isis, e dai suoi messaggi emergono dettagli sulla quotidianità dei foreign fighters.
Alqudsi, 41 anni, è accusato di aver preparato sette persone a combattere in Siria nel periodo compreso tra giugno e novembre 2013. Lui stesso aveva provato a partire per arruolarsi e, per farsi un'idea della vita che lo aspettava al fronte aveva avuto un intenso scambio di messaggi su Skype e Whatsapp con i miliziani già sul posto. "Quanto costano pistole, m16, spade, coltelli, granate, etc?" chiedeva Alqudsi in un messaggio esplicitando il desiderio di comprare un AK47 nero, "anziché quelli normali marroni". E poi voleva sapere "come funziona per mangiare, lavarsi, andare in bagno, mi fai capire?". Tuttavia, dopo tanta insistenza per avere informazioni dettagliate, Hamdi Alqudsi si era visto ritirare il passaporto e così non aveva potuto coronare il suo sogno di estremista.
"Il mangiare non è un problema, grazie a Dio" scriveva una recluta dalla Siria. I pasti del reggimento sono inclusi nella paga, ma le cene al ristorante e i gelati sono a carico dei miliziani; così anche l'abbigliamento. D'altronde, "la carta igienica non esiste" e "abbiamo dei materassi di spugna che puoi mettere in terra più o meno dove ti pare... I bagni sono praticamente come per lo Haji (pellegrinaggio alla Mecca) lol... quindi comincia a metterti accosciato".
In un'altra conversazione, il reclutatore chiedeva a un combattente, Caner Temel, di realizzare un video di propaganda per incoraggiare i musulmani australiani a "sostenere la jihad e a preparare i mujaheddin per la gloria di questa religione. Nel frattempo, gli parlava del suo desiderio di unirsi ai miliziani in Siria ma spiegava di aver dovuto ritardare il viaggio perché sua madre aveva il cancro, suo fratello la sclerosi multipla e suo padre doveva operarsi al ginocchio. Caner Temel è morto in combattimento qualche tempo dopo.