magnitudo 6.4

Forte scossa di terremoto in Croazia, crolli e morti a Petrinja

Tra le vittime anche un ragazzina di 12 anni. Il sisma, il più forte mai registrato nel Paese, è stato avvertito anche in Italia

29 Dic 2020 - 21:06
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Una scossa fortissima di terremoto, di magnitudo 6.4, ha colpito la Croazia facendo tremare anche il nord-est dell'Italia e l'Adriatico, da Trieste fino a Napoli, lasciando morte e devastazione. Il centro della piccola città di Petrinja, a circa 50 chilometri da Zagabria, è distrutto. Il bilancio, ancora parziale, parla di almeno 7 morti e tantissimi feriti, alcuni molto gravi. Tra le vittime c'è anche una ragazzina di 12 anni.

La regione già lunedì era stata interessata da forti scosse sismiche, tutte intorno ad una magnitudo 5, ma quella registrata dai sismografi alle 12:19 ha scatenato tutta la sua forza devastatrice. Facendosi sentire anche in molti altri Paesi della regione, penisola compresa.

Tantissimi i crolli di case e edifici - tra cui l'ospedale locale ed un asilo - in particolare nel centro di Petrinja, trasformata in pochi secondi in un cumulo di macerie fumanti e polverosi. Dolore e panico tra la popolazione che si è riversata per le strade alla disperata ricerca di parenti, irraggiungibili per le immediate interruzioni nell'erogazione di energia elettrica, dei collegamenti telefonici e della rete internet.

Il sindaco Darinko Dumbovic, affranto dinanzi alla sua città distrutta, ha paragonato lo scenario che si sono trovati davanti i soccorritori a Hiroshima. Il presidente croato Zoran Milanovic, accorso a Petrinja con il premier Andrej Plenkovic, si è mostrato scioccato, evocando Grozny, la capitale della Cecenia distrutta nella guerra degli anni novanta con le forze russe.

Le vittime accertate finora sono una ragazzina di 12 anni, un giovane di 20 anni, un padre con il figlio, e altre tre persone, una delle quali rimasta travolta dal crollo di una chiesa in un paesino presso Petrinja. Notevoli i danni anche a Sisak, cittadina più grande e principale centro della regione colpita, e nella stessa capitale Zagabria, già interessata da un altro forte terremoto di magnitudo 5.5 il 22 marzo. In quell'occasione migliaia di edifici erano rimasti danneggiati soprattutto nel centro storico di Zagabria, con danni per una decina di miliardi di euro.

La nuova forte scossa ha causato altro danni, in particolare alle sedi del governo e del Parlamento della Croazia, che sono state velocemente evacuate. Nelle località colpite, insieme alla squadre della protezione civile, sono affluiti i militari dell'esercito, impegnati ad allestire tende e container per i tanti sfollati. E al terremoto si aggiunge l'emergenza sanitaria per pandemia di Covid-19.

Il governo ha deciso di abolire l'obbligo delle autocertificazioni per gli spostamenti tra le varie regioni. Sul posto sono in arrivo aiuti da vari Paesi, compresa l'Italia, che ha inviato un'unità della protezione civile. Solidarietà alla dirigenza croata è stata espressa dai vertici dell'Unione europea, a cominciare dalla presidente della commissione Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che hanno promesso aiuti al Paese ex jugoslavo, ultimo stato ad aderire alla Ue nel luglio 2013.

Il violento sisma avvenuto in Croazia è stato avvertito chiaramente in tutti i Paesi della regione, dalla Slovenia alla Serbia, dalla Bosnia-Erzegovina alla Macedonia del Nord e al Montenegro. In Slovenia in via precauzionale è stata sospesa l'attività della centrale nucleare di Krsko.

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