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© Msf @ Dalia Khamissy e Antoni Lallican/Hans Lucas
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Medici Senza Frontiere

Guerra in Libano, l'impatto sulla salute mentale e fisica degli sfollati

L'assistenza psicologica e sanitaria facilitata dalla presenza delle cliniche mobili di Msf

31 Ott 2024 - 16:11
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Dall'inizio del conflitto in Libano, più di 2.600 persone sono state uccise e più di 12.000 sono state ferite, secondo le autorità sanitarie. La violenza e la distruzione a cui le persone stanno assistendo hanno un grande impatto sul benessere psicologico ed emotivo, soprattutto dei bambini ma anche degli adulti. Senza dimenticare che l'attuale guerra arriva sulla scia di una prolungata crisi economica che ha lasciato oltre l'80% della popolazione libanese al di sotto della soglia di povertà e con un urgente bisogno di assistenza. Anche nel settore della sanità, i servizi pubblici si sono deteriorati e l'assistenza sanitaria privata è diventata sempre più inaccessibile.

"Mia figlia ha solo 14 anni, ma dopo tutto quello che abbiamo vissuto sta reagendo come un'adulta ai bombardamenti. È dovuta crescere in fretta", racconta Ezdihar, una madre sfollata in Libano ai team di Medici Senza Frontiere che forniscono assistenza sanitaria e supporto alla salute mentale alle persone sfollate – adulti e bambini - che vivono in rifugi in varie aree del paese. Ezdihar è tra le circa 1,2 milioni di persone sfollate in Libano, secondo le stime delle autorità libanesi.

"Molti genitori osservano problemi comportamentali nei loro figli, come rabbia e aggressività, questo aumenta la preoccupazione per il loro stesso benessere", ha dichiarato Amani Al Mashaqba, responsabile delle attività di salute mentale di Msf. "Le nostre équipe stanno rispondendo a questa situazione fornendo assistenza sanitaria primaria e mentale alla popolazione sfollata, anche attraverso cliniche mediche mobili che si muovono in tutto il Paese".

Proprio le cliniche mobili hanno facilitato finora sessioni di gruppo di primo soccorso psicologico per quasi 5.000 persone e sessioni individuali per più di 450 persone. Lo staff a bordo delle cliniche mobili fornisce, inoltre, cure mediche di base e i team stanno distribuendo beni essenziali non alimentari alla popolazione sfollata, come materassi e kit per l'igiene.

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