© Twitter | L'ultima prima pagina della Novaya Gazeta di Mosca prima della censura
© Twitter | L'ultima prima pagina della Novaya Gazeta di Mosca prima della censura
© Twitter | L'ultima prima pagina della Novaya Gazeta di Mosca prima della censura
© Twitter | L'ultima prima pagina della Novaya Gazeta di Mosca prima della censura
"La Russia bombarda l'Ucraina": è con questo titolo in prima pagina che la Novaya Gazeta ha voluto salutare i suoi lettori prima di sparire dalla scena dell'informazione indipendente nella Federazione Russa sino alla fine della guerra. E la prima pagina dell'ultima edizione in edicola è diventata virale sui social. Tantissimi gli apprezzamenti per quest'ultimo atto di coraggio da parte dei redattori del quotidiano diretto dal Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov. Con questa autosospensione dopo 29 anni di attività e 8 collaboratori uccisi, tra questi Anna Politkovskaja che firmò i reportage sulla guerra in Cecenia, l'informazione russa appare ormai quasi integralmente irreggimentata e in linea con le direttive del Cremlino. Con lo stop nelle ultime settimane anche di altri media d'opposizione, quali la radio Echo di Mosca e la televisione Dozhd, l'unica voce fuori dal coro a resistere è quella di Meduza, sito di notizie ufficialmente messo al bando ma ancora visibile aggirando la censura tramite Vpn. E proprio Meduza è stata l'unico media russo a trasmettere la prima intervista concessa dal presidente ucraino Zelensky ad alcune testate russe.