Una foto a seno nudo, e sul petto la scritta in arabo "Il mio corpo appartiene a me, non è l'origine dell'onore di qualcuno". Per questa immagine una 19enne tunisina, Amina Tyler, attivista del gruppo femminista "femen" (diventato famoso per le proteste in topless condotte in diverse città del mondo), rischia di essere uccisa. Il predicatore Almi Adel, che in Tunisia presiede la "Commissione per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio", ha chiesto che la giovane "venga punita secondo la sharia, con 80 o 100 frustate, ma a causa della gravità dell'atto che ha commesso merita di essere lapidata a morte". In rete è così partita una campagna a favore della ragazza: decine di donne hanno postato foto a seno nudo chiedendo la liberazione di Amina.