© Ansa | Inizia il processo per l'attentato a Charlie Hebdo
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Gli imputati sono 14, 13 uomini e una donna: sono accusati di avere fornito armi e appoggio logistico ai tre terroristi autori dell'attacco
© Ansa | Inizia il processo per l'attentato a Charlie Hebdo
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Con rigide misure di sicurezza, inizia in Francia il processo per gli attentati del gennaio 2015 alla redazione di Charlie Hebdo, a Montrouge e al supermercato Hypercacher. Gli imputati sono 14, 13 uomini e una donna: sono accusati di avere fornito armi e appoggio logistico ai terroristi. Il processo durerà diverse settimane e le udienze saranno filmate. Ieri il settimanale satirico ha ripubblicato le caricature di Maometto.
I tre autori dell'attacco, i fratelli Said e Cherif Kouachi e Amédy Coulibaly, assaltarono la redazione del settimanale satirico durante una riunione. Dodici persone furono uccise. I terroristi riuscirono poi a scappare. Il giorno dopo, infatti, Coulibaly uccise una poliziotta a Montrouge, banlieue sud di Parigi, poi il 9 gennaio tolse la vita a 4 ebrei durante una presa di ostaggi in un supermercato di prodotti kosher. Morì nell'assalto sferrato dalle teste di cuoio antiterrorismo, mentre i fratelli Kouachi furono uccisi poco prima, dopo essersi asserragliati in una tipografia vicino alla capitale.
Turchia condanna le vignette "Condanniamo con forza la decisione della rivista Charlie Hebdo di ripubblicare le
caricature che offendono la nostra religione e il nostro profeta". Lo dichiara in una nota il ministero degli Esteri
turco. "Gli sforzi delle autorità francesi, e in particolare del presidente Emmanuel Macron di inserirle nel contesto della
liberta' di espressione sono inaccettabili", aggiunge Ankara, denunciando un attacco ai propri "valori sacri".