Il Consiglio di Stato francese ha ordinato che la statua può rimanere ma la croce che la sovrasta dev'essere rimossa. Mobilitazione sui social con l'hashtag #MontreTaCroix
"Il laicismo francese se la prende con Giovanni Paolo II" per "distruggere ogni carattere cristiano della società francese" e creare un "conflitto contro la religione". Così Kamel Abderrahmani, giovane musulmano di origine algerina che scrive per Asianews, a proposito della decisione del Consiglio di Stato di eliminare la croce sopra un monumento al Papa Santo nella cittadina di Ploërmel, in Bretagna. Intanto su Twitter esplode la campagna #MontreTaCroix.
L’inizio della vicenda - Nel 2006 lo scultore russo Zurab Tsereteli dona a Ploërmel, comune di circa 10mila anime in Bretagna, una statua dell’allora appena defunto papa Giovanni Paolo II. Subito il monumento attira le critiche della "Federazione del libero pensiero", che denuncia una violazione della laicità dello Stato.
La sentenza dopo la battaglia giudiziaria - Il tribunale amministrativo di Rennes il 30 aprile 2015 ordina al comune di Ploërmel di procedere al ritiro della statua, perché la croce in cima al monumento è "simbolo della religione cristiana" e ha "un carattere ostentatorio". Otto mesi più tardi, la corte amministrativa di appello di Nantes ha annullato tale giudizio. La vicenda si è conclusa la scorsa settimana: il Consiglio di Stato ha dato ragione al primo grado e ha ordinato di procedere al ritiro della sola croce perché "costituisce un segno o emblema religioso la cui istallazione è contraria all’articolo 28 della legge del 9 dicembre 1905" relativa alla separazione fra la Chiesa e lo Stato. Ora il comune ha sei mesi per ottemperare all’ordine e dovrà anche versare 3mila euro ai richiedenti.
La mobilitazione sui social - Migliaia di persone hanno mostrato il proprio dissenso nei confronti della sentenza aderendo alla campagna online #MontreTaCroix, mostra la tua croce.