L'accusa è di "sequestro e detenzione di minore". Il sospetto, amico del padre di Maelys, ha spiegato che la bambina potrebbe essere entrata nella vettura per gioco
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Un uomo di 34 anni, già sospettato e in stato di fermo la settimana scorsa, è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta in Francia sulla scomparsa di Maelys, la bimba di 9 anni. E' indagato per "sequestro e detenzione di minore" dopo "risultati della scientifica". Tracce di Dna di Maelys, infatti, sono state trovate nella sua auto. Il 34enne ha ammesso che la piccola potrebbe essere entrata nella vettura, ma ha negato di averla rapita.
L'arrestato, che ha precedenti per piccoli reati legati agli stupefacenti, aveva sempre negato - durante il suo fermo la settimana scorsa - che Maelys potesse essere entrata nella sua automobile.
Ad insospettire la polizia è stato il fatto che il veicolo è stato portato a lavare il giorno dopo il matrimonio. Il 34enne, amico del padre di Maelys, ha spiegato di aver deciso di far pulire l'auto perché voleva venderla. Ha giustificato poi due graffi - al braccio e alla gamba - sostenendo di esserseli procurati facendo giardinaggio. Due le ipotesi che ha avanzato per spiegare la presenza della bambina in auto: che possa essere entrata con un'amichetta mentre l'auto era al parcheggio allo scopo di verificare la presenza dei suoi cani. Oppure che si sia introdotta per gioco nell'abitacolo, una manovra resa possibile dai finestrini lasciati aperti.