Sono state fermate le tre persone a bordo del veicolo. La manifestazione è in atto da giorni in tutto il Paese. Revocato il blocco sulla strada dell'incidente, a Pamiers. Ma la contestazione si estende
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A Pamiers, nel sud-ovest della Francia, una donna e la figlia 14enne che manifestavano a un posto di blocco degli agricoltori francesi sono rimaste uccise, investite da un'auto che si è lanciata contro il gruppo di dimostranti. Il marito della donna e padre della ragazza, anch'egli tra i manifestanti, è rimasto gravemente ferito. I tre occupanti dell'auto sono stati fermati. Gli agricoltori francesi manifestano in tutto il Paese da alcuni giorni per chiedere semplificazioni amministrative e indennizzi più veloci in caso di calamità naturali.
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A soccorrere l'uomo sono stati i servizi di emergenza, secondo quanto ha riferito Bfmtv. Le sue condizioni sarebbero gravi.
"Nel momento particolare che sta vivendo l'agricoltura, questo tipo di drammi è difficile da sopportare", ha detto ai microfoni di Rmc il presidente del sindacato agricoltori Arnaud Rousseau, annunciando la fine del poso di blocco sulla nazionale 20, il luogo dell'incidente.
Intanto però, all'indomani di una riunione senza grandi risultati con il governo, il movimento di protesta si estende a nuove strade e autostrade. Nella notte tra lunedì e martedì, una trentina di trattori con rimorchio hanno bloccato la circolazione sull'autostrada A7 in entrambi i sensi, tra Lione e Valence, nel centro del Paese. Molto pesanti i disagi per gli automobilisti, con deviazioni su strade alternative dove si sono formate lunghe code.
Altre proteste stanno bloccando intanto l'autostrada A64 e l'A63, nei Pirenei francesi. Resta per il momento possibile l'accesso alla Spagna, mentre l'A62, in Aquitania, nel sud-ovest del Paese, rimane bloccata da una decina di trattori.
Problemi anche per il traffico ferroviario, con decine di agricoltori che hanno accumulato pneumatici sui binari, sempre nella Nuova Aquitania. La situazione comincia a complicarsi anche nell'est del Paese, con blocchi alla frontiera con la Germania, a Sarrebrucke.
Il presidente Rousseau lunedì, prima dell'incontro con l'esecutivo, aveva detto di attendersi dal primo ministro Gabriel Attal dichiarazione "che cambino sensibilmente la situazione". E invece alla fine del confronto non c'è stata nessuna dichiarazione.
Gli agricoltori si lamentano per essere stati sommersi dalla burocrazia e per aver visto peggiorare il loro tenore di vita. Tra le rivendicazioni principali ci sono semplificazioni amministrative, no ai nuovi divieti sui pesticidi, stop agli aumenti del prezzo del gasolio per i trattori e i veicoli agricoli, indennizzi immediati per le calamità naturali e piena applicazione della legge per una migliore retribuzione dei lavoratori agricoli da parte di industriali e grandi distributori.
Da parte sua, il premier Attal ha promesso di "facilitare la vita" dei lavoratori del settore ma il governo teme un'escalation della protesta viste anche le iniziative analoghe a quelle francesi che si registrano in Olanda, in Romania, in Germania o in Polonia, spesso dirette contro l'aumento delle tasse e il "Patto verde" europeo.