Il portavoce dei manifestanti chiede un incontro a Macron. Ma l'Eliseo non risponde
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Svolta sul terreno e nell'organizzazione dei gilet gialli, i manifestanti contro il caro-carburante in Francia: mentre proseguono i blocchi stradali su diverse autostrade, ora sono stati presi di mira i depositi di carburante. Una decina di silos sono stati bloccati. Diversi organizzatori, intervistati dai media, chiedono "un gesto" da parte del governo, in particolare la possibilità di "essere ricevuti all'Eliseo da Emmanuel Macron".
Benjamin Cauchy, portavoce dei manifestanti, all'emittente Rmc ha spiegato che la loro volontà è quella di "bloccare le raffinerie e i depositi industriali per avere un impatto economico in modo che il governo risponda il più rapidamente possibile".
Nella Loira, a Roanne, un organizzatore che presiede il blocco locale ha detto alla tv BFM: "Serve un gesto del governo, un incontro con noi. Lo chiediamo ufficialmente. Chiediamo al presidente Macron di considerarci, perché siamo tanti, di tutti gli strati della popolazione. Vogliamo essere ricevuti all'Eliseo, bisogna discutere, non blocchiamo stupidamente tutto il paese senza motivo. Il dialogo deve cominciare".
Sul territorio sono in corso "operazioni lumaca" con rallentamenti sulle autostrade e blocchi, alcuni dei quali sono durati tutta la notte su autostrade e caselli di pedaggio. Il gruppo Total ha confermato che due suoi depositi nel nord sono bloccati. Diversi gli incidenti: a Calais, sulla Manica, un automobilista inglese e un camionista australiano sono stati fermati dopo aver forzato dei blocchi ferendo dei manifestanti. Nella Marna vicino a Parigi un camionista è stato fermato per aver ferito un manifestante. Fra gli organizzatori si fa insistente la voce di un possibile raduno a Parigi sabato prossimo.