L'AMMONIZIONE

Francia, Hollande striglia Macron: "Non hai ancora vinto", Ma lui lo tranquillizza

Il presidente invita il suo pupillo a non abbassare la guardia in vista del ballottaggio. Macron replica: "Non penso di aver ancora vinto"

25 Apr 2017 - 22:21
 © -afp

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"Non vi siete resi conto di quello che è successo domenica. Tutti hanno guardato il risultato come un ordine d'arrivo ma il punto è che al secondo turno è passata Marine Le Pen!": Francois Hollande, sempre più presente in questa fase dell'elezione del suo successore, ammonisce il suo ex ministro, Emmanuel Macron, e chi considera di avere la vittoria già in tasca. Il presidente ricorda che bisogna essere "estremamente seri e mobilitati".

Francois Hollande negli ultimi giorni del mandato più impopolare che si ricordi, ritrova la statura di leader del Paese. E pubblicamente, ma senza nominare il suo pupillo Emmanuel Macron, ha criticato il leader di "En Marche!". Domenica sera lui ha festeggiato e il giorno dopo è rimasto in silenzio mentre la sua avversaria lo attaccava da tutte le parti, definendolo "il candidato della mondializzazione selvaggia".

Macron: "Non accetto lezioni" - "Un voto si merita, si conquista", ha tuonato il presidente, preoccupato che 'En Marche!' prenda la situazione sottogamba. Macron non l'ha presa benissimo: "Non accetto lezioni, ho sempre combattuto il Front National. Che si trova al punto in cui si trova perché questo sistema l'ha nutrito e fatto crescere".

La strategia di Marine Le Pen sembra chiara già dopo poche ore di campagna per il secondo turno: deve recuperare quel milione di voti che ha in meno del suo avversario al primo turno, pescando più voti possibile fra la destra orfana di Francois Fillon e la sinistra radicale di Jean-Luc Melenchon. Per questo alterna promesse di rigore e sicurezza ad appelli alla Francia profonda che odia "le élite", accusando Macron di essere "debole" sulla lotta al terrorismo, campione della globalizzazione.

I dubbi sulla strategia di Macron - Nelle stanze di "En Marche!" qualche incertezza è apparsa palese sulla strategia da seguire: fare finta di niente e proseguire sulla propria strada - educati, non aggressivi, competenti - o ribattere colpo su colpo? Uno stretto consigliere di Macron - trapela dai corridoi del movimento - avrebbe voluto rispondere a tamburo battente alle polemiche sulla cena "chic" di domenica sera di Macron con amici e collaboratori ricordando a Marine Le Pen il maniero di famiglia.

Ma queste esitazioni hanno fatto spazientire Hollande, che ha riunito i due candidati - con iniziativa inedita - alla prefettura di Parigi per le solenni esequie di Xavier Jugele, il poliziotto assassinato sugli Champs-Elysees. "Nulla è scontato, un voto si merita, un voto si conquista", ha detto il presidente, preoccupato che il campo di Macron non abbia chiaro che "l'obiettivo è che il Front National sia al minimo possibile".

Il candidato arrivato in testa al primo turno ha chiarito: "Non ho mai pensato di aver già vinto - ha replicato a Hollande -. Se si fosse già vinto, non avremmo visto elezioni all'estero andare come sono andate". Ha tenuto a precisare, però, che sui tempi della sua campagna non vuole intromissioni: "Voglio restare padrone del ritmo dei miei interventi e delle mie apparizioni. Non corro dietro alle telecamere perché lo fa la signora Le Pen". La festa di domenica sera alla brasserie? "La rivendico, ero contento di essere arrivato in testa, pochi mesi fa non esistevamo - ha detto in serata al tg di France 2 -. Ho invitato 150 persone, quelli che hanno lavorato giorno e notte con me".

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