"Questa non è giustizia", ha commentato il padre della giovanissima Shaina Hansye, uccisa brutalmente nel 2019 a Creil
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In Francia è stato condannato a 18 anni di carcere un 21enne per aver ucciso nel 2019 la fidanzata Shaina Hansye, 15enne incinta da appena dieci giorni. Lo ha stabilito la Corte d'Assise per i minori del dipartimento dell'Oise. Il giovane, all'epoca dei fatti 17enne, aveva colpito la minorenne dieci volte con un coltello, per poi bruciarla viva. L'autopsia ha stabilito infatti che, al momento del rogo, la ragazza respirava ancora. Il brutale omicidio è stato compiuto a Creil, nel nord del Paese.
Il legale della famiglia Hansye aveva chiesto 30 anni di reclusione, con la revoca dell'attenuante legato alla minore età. "Questa non è giustizia", ha commentato il padre della vittima, Shakill Hansye.
"Non capisco come una donna possa morire in Francia come fosse in Afghanistan, perché era una donna mia figlia", ha dichiarato ancora il padre della ragazza. "Shaina è stata presa di mira dagli altri ragazzi musulmani della città. Voleva essere libera e l’hanno uccisa per questo".
A un suo amico che ha testimoniato in tribunale, l'omicida confessò all'epoca: "Mi sono sbarazzato della pu***na che ho messo incinta". La polizia francese trovò i carbonizzati della 15enne all'interno di una casetta da giardino. Dopo qualche giorno è scattato l'arresto per il 17enne, considerato l'unico possibile autore del delitto da diversi testimoni.