La leader del Rassemblement National afferma che il partito ''non si lascerà calpestare, per difendere i francesi che hanno il diritto di votare per chi vogliono"
''Il sistema ha tirato fuori la bomba nucleare''. Lo ha detto Marine Le Pen, commentando dinanzi ai deputati del Rassemblement National la condanna di lunedì nel processo sugli assistenti al Parlamento europeo. ''Ci hanno rubato le elezioni politiche, non lasceremo che i francesi si facciano rubare le presidenziali e vinceremo", ha aggiunto. Diversi esponenti del Rassemblement National hanno duramente attaccato la magistratura francese. Marine Le Pen ha annunciato di voler ricorrere alla Corte Costituzionale francese e alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Intanto è stata messa sotto scorta Bénédicte de Perthuis, la giudice del Tribunale di Parigi bersaglio di minacce dopo aver emananto la sentenza sula leader di destra.
"Se il sistema francese utilizza un'arma così potente contro di noi, è perché siamo sul punto di vincere le elezioni", ha detto la leader conservatrice. "Non lo lasceremo fare".
In una conferenza stampa nel quartier generale del partito di destra francese, Marine Le Pen ha assicurato che la formazione ''non si lascerà calpestare, per difendere i francesi che hanno il diritto di votare per chi vogliono, per difendere il Paese che sta vacillando. Useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per consentire ai francesi di scegliere i loro futuri leader e vinceremo, perché la verità e la giustizia devono vincere''.
Le Pen ha inoltre denunciato 'l'ingerenza'' dei magistrati 'nel processo elettorale. ''A chi potremo dare domani la minima lezione di democrazia nel mondo? Come difendere il signor Navalny'' o ''l'oppositore del signor Erdogan attualmente in prigione'' in queste condizioni?, si è poi chiesta retoricamente la leader del Rassemblement National, che dunque moltiplica gli attacchi contro il potere giudiziario francese "reo" a suo avviso di averla condannata.
La giudice Bénédicte de Perthuis è stata posta sotto protezione e una pattuglia di agenti staziona dinanzi alla sua abitazione. La magistrata ha condannato Marine Le Pen a quattro anni di carcere, di cui due senza condizionale con braccialetto elettronico, 100mila euro di multa e cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato per frode e appropriazione indebita. Dopo la sentenza, che rischia di impedire a Marine Le Pen di candidarsi per una quarta volta all'Eliseo nel 2027, la giudice è stata oggetto di ''numerosissimi messaggi minatori'', il che ha indotto le forze di sicurezza a rafforzare la sorveglianza sotto la sua abitazione di Parigi. In un messaggio pubblicato su X il ministro della Giustizia, Géerald Darmanin, ha bollato come ''inaccettabili in democrazia'' le minacce ''proferite'' nei confronti dei magistrati del Tribunale di Parigi incaricati del processo sul caso degli assistenti del Rassemblement National.
La corte d'Appello di Parigi prevede un possibile processo sul caso di Marine Le Pen e gli impieghi fittizi del Front National al Parlamento europeo con sentenza ''nell'estate 2026". E' quanto si legge in una nota diffusa dalla stessa corte d'appello di Parigi.
Marine Le Pen ha annunciato di voler ricorrere alla Corte Costituzionale francese e alla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu). "Intendo deferire al Consiglio costituzionale una questione prioritaria di costituzionalità", ha detto in un'intervista a Le Parisien. "Lo scopo è pronunciarsi sull'incompatibilità che esiste tra una decisione di ineleggibilità con esecuzione provvisoria e la libertà degli elettori, che è sancita dalla Costituzione". Le Pen ha anche espresso il suo desiderio di "rivolgersi in via d'urgenza" alla Corte europea dei diritti dell'uomo.